Nonostante la Russia abbia ancora diverse lacune sul piano legislativo quando parliamo di criptovalute – c’è molto che a Mosca si muove per una maggiore apertura al settore.
Dopo le dichiarazioni di Putin e del suo governo, ora sono le banche a salire in cattedra. Con Tinkoff, uno dei nuovi conglomerati finanziari più importanti del paese, che presto potrebbe aggiungere servizi su Bitcoin e sulle altre principali criptovalute. Ottimo segno per il comparto, anche se per chi vive in Europa con leggero ritardo.
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Sulla scia dei principali gruppi americani: ecco perché Tinkoff di Neobank vuole le cripto
Il discorso è relativamente semplice da comprendere: ci sono gruppi internazionali che stanno già macinando utili grazie alle commissioni che riscuotono su Bitcoin e sulle altre principali criptovalute. E questo non può che far gola anche a grandi gruppi in paesi dove invece sulle criptovalute si è ancora indietro.
Stiamo vedendo quello che accade nel mondo e quello che accade per gruppi come Robinhood, Revolut, PayPal. Vediamo questa evoluzione, che però in Russia non sta ancora avendo luogo.
Questo il primo commento di Dmitry Panchenko, che è leader della divisione Tinkoff che è legata al trading e diretta filiazione di un gruppo molto importante nel paese, che offre servizi di investimento. Tutto questo in un paese dove i volumi hanno già superato i 15 miliardi di dollari, segnalando una certa attenzione per questa classe di asset, anche per scambi verso l’estero.
I russi, sempre secondo Panchenko, sarebbero inoltre più interessati ad utilizzare $BTC e altre criptovalute come Ethereum come asset da investimento che come metodo di pagamento – strizzando qui l’occhio all’atteggiamento piuttosto restrittivo del governo russo per quanto riguarda l’uso delle criptovalute per i pagamenti.
Vladimir Putin stesso si era espresso in questo senso, negando però la possibilità che si potessero usare asset che lui ritiene troppo volatili ad esempio sul mercato delle materie prime energetiche, il mercato più importante per Mosca.
Ancora aperture, segno che l’adozione di Bitcoin è ormai inevitabile
Seppure con un certo ritardo i paesi che storicamente sono più restrittivi in termini di libertà economiche stanno aprendo alla possibilità di integrare Bitcoin nelle loro economie. Aperture che svolgono anche un ruolo importantissimo sul piano geopolitico, dato che significherebbe per questi paesi avere un’alternativa al dollaro USA, che rimane ad oggi la valuta di riferimento per tutti gli scambi internazionali, in particolare per finanziari.
$BTC si conferma un veicolo di cambiamento molto forte e che potrebbe scompaginare equilibri che apparivano, fino a qualche tempo fa, come eterni. Cosa che non può che confermare le nostre previsioni Bitcoin sul medio e lungo periodo, nonché sul breve. A 61.000$ circa, Bitcoin potrebbe essere ancora fondamentalmente sottoprezzato.
Sei un grandissimo professionista, Gianluca. Grazie infinite per il tuo lavoro ed i tuoi consigli intuitivi!
Grazie mille Fabrizio, è un piacere ricevere apprezzamenti di questo tipo. Continua a seguirci e giro questo complimento a tutti i membri del team, senza i quali non sarebbe possibile svolgere un lavoro di questa portata.
Devo dire che tra i tanti che scrivono e fanno previsioni sulle crypto voi di criptovalute e tu siete decisamente almeno 2 passi avanti a tutti! Complimenti! Vorrei chiederti un approfondimento e un parere su CRIR MSH se possibile. Grazie