La rivista Forbes ha pubblicato la sua prima lista di miliardari per patrimoni criptovalutari. Un elenco piuttosto nutrito, che comprende una vasta gamma di operatori all’interno dell’ecosistema di criptovalute. Ci sono infatti gli sviluppatori e i fondatori degli exchange, grandi investitori, uomini di finanza e… altro ancora.
Il tutto, per mostrare al mondo un lato solo parziale del mondo delle criptovalute, visto e considerato che la classifica si basa su coloro che hanno comunicato e divulgato i loro effettivi importi di possesso di valute virtuali. Ne deriva che dovrebbero esserci altri miliardari, probabilmente più facoltosi, che avrebbero potuto comparire in questa prelibata classifica.
Il problema di fondo è che, in questo comparto, non ci sono documenti pubblici, simili alle rivelazioni della SEC o di altre authority internazionali, che siano disponibili per confermare le cifre di Forbes. Di conseguenza, le stime di ricchezza effettuata dalla rivista non possono che essere considerate parziali.
Tuttavia, per quanto – appunto – parziali, sono comunque indicative della natura relativamente nascente del settore, comprendente individui che hanno fondato società e criptovalute meno di un anno fa, ma che oggi possono essere considerati miliardari sulla base di valutazioni di mercato e volumi di trading.
Le persone più ricche per patrimoni in criptovalute
Chris Larsen, co-fondatore di Ripple, è così stato individuato come l’uomo più ricco in termini di criptovalute con un patrimonio netto stimato tra 7,5 miliardi e 8 miliardi di dollari. La maggior parte della sua ricchezza è legata ovviamente alla criptovaluta di Ripple: si stima che Larsen abbia 5,19 miliardi di XRP e sia diventato uno degli uomini più ricchi del mondo con un ritmo di sviluppo senza precedenti.
Il co-fondatore di Ethereum Joseph Lubin assume invece il secondo posto con un patrimonio netto tra 1 miliardo e 5 miliardi di dollari. Changpeng Zhao, fondatore di Binance, con sede a Tokyo, è il terzo più ricco, con un patrimonio di criptovalute stimato tra 1,1 miliardi e 2 miliardi di dollari. L’exchange Binance è stato lanciato a luglio 2017 e ha già accumulato 6 milioni di utenti e 7,5 milioni di dollari di commissioni a dicembre 2017.
Ecco la classifica di Forbes:
- Chris Larsen, co-fondatore di Ripple: 7,5 – 8 miliardi di dollari;
- Joseph Lubin, co-fondatore di Ethereum: 1 – 5 miliardi di dollari;
- Changpeng Zhao, CEO di Binance: 1,1 – 2 miliardi di dollari;
- Cameron e Tyler Winklevoss, co-fondatori di Gemini: 900 milioni – 1,1 miliardi di dollari;
- Matthew Mellon, investitore individuale: 900 milioni – 1 miliardo di dollari;
- Brian Armstrong, CEO di Coinbase: 900 milioni – 1 miliardo di dollari;
- Matthew Maczak, co-fondatore di Bloq: 900 milioni – 1 miliardo di dollari;
- Anthony Di Iorio, co-fondatore di Ethereum: 750 milioni – 1 miliardo di dollari;
- Brock Pierce, presidente della Bitcoin Foundation: 700 milioni – 1 miliardo di dollari;
- Michael Novogratz, CEO di Galaxy Digital: 700 milioni – 1 miliardo di dollari;
- Brendan Blumer, CEO di Block.one: 600 – 700 milioni di dollari;
- Dan Larimer, CTO in Block.one: 600 – 700 milioni di dollari;
- Valery Vavilov, CEO di Bitfury: 500- 700 milioni di dollari;
- Charles Hoskinson, cofondatore di Ethereum e IOHK (Cardano): 500 – 600 milioni di dollari;
- Brad Garlinghouse, CEO di Ripple: 400 – 500 milioni di dollari;
- Barry Silbert, CEO di Digital Currency Group: 400 – 500 milioni di dollari;
- Vitalik Buterin, creatore di Ethereum: 400 – 500 milioni di dollari.
Come si può notare, l’ascesa dei milionari in criptovalute è stata rapida e impressionante. Ma nasconde il fatto che il settore ricompensa in modo ineguale i suoi operatori, visto e considerato che gli investitori subentrati in un secondo momento hanno spesso tratto più profitto del duro lavoro degli sviluppatori.
Come sottolinea Nathaniel Popper del New York Times, infatti gli sviluppatori più conosciuti in ambito criptovalutario non hanno fatto molti soldi. Uno degli esempi è quello di Jed McCaleb, di Ripple, che non sembra essersi granchè avvantaggiato dell’aumento dei prezzi della criptovaluta, tanto quanto i suoi investitori e i manager della fondazione.
Analogamente, il 24enne Vitalik Buterin, che ha sviluppato la piattaforma di Ethereum per gli smart contract, si è classificato al 17 mo posto. Non male, ma ben al di sotto degli altri co-fondatori Lubin e Anthony Di-Loro, uno dei primi investitori nella piattaforma.