È emerso un documento interno alla JP Morgan che evidenzia i rischi dello “spazio crittografico”, ma, sorprendentemente, riconosce anche che le criptovalute avranno una lunga vita. Fino a gennaio, il CEO di JP Morgan, Jamie Dimon, era stato estremamente negativo su tutto ciò che riguardava il criptaggio, in particolare Bitcoin.
Il documento è emerso durante il fine settimana ed è stato pubblicato da uno scrittore di Zero Hedge. Lo ha soprannominato la “Bibbia del Bitcoin”, e le notizie sul documento di 71 pagine sono diventate rapidamente virali. In esso si trova ciò che lo scrittore chiama “dettagli strazianti su tutto ciò che riguarda la tecnologia delle criptovalute, dalle loro applicazioni alle sfide che dovranno intraprendere”
Ammissione di colpa
Difficile dimenticare gli schiaccianti commenti fatti da Dimon su Bitcoin nell’autunno dello scorso anno. All’epoca, infatti, il capo della più grande banca degli Stati Uniti è arrivato addirittura ad interrogarsi sull’intelligenza degli acquirenti di Bitcoin:
Se sei abbastanza stupido da comprarlo, un giorno pagherai il prezzo.
A gennaio, tuttavia, il guru della banca, che è uno dei più rispettati nel mondo degli affari economici, sembra aver ammesso di essere stato troppo frettoloso nei suoi passati commenti sulle criptovalute.
Questa affermazione è stata detta proprio durante il periodo negativo di Bitcoin, dove in pochi giorni è passato da 17.000 dollari a circa 8.700.
La “Bibbia del Bitcoin”
Il documento sopra citato è stato diffuso internamente all’azienda. Probabilmente questo cambio di rotta è docuto al fatto che, ormai, le criptovalute sono diventate troppo importanti per essere ignorate. Un estratto del documento cita:
È improbabile che le criptovalute scompaiano completamente e potrebbero facilmente sopravvivere in varie forme tra i players che desiderano una maggiore decentralizzazione, reti peer-to-peer e anonimato. La tecnologia di base delle criptovalute potrebbe avere la massima applicazione nelle aree in cui i sistemi di pagamento sono lenti e macchinosi.
Pur riconoscendo che attualmente le criptovalute stanno passando un buon periodo, JP Morgan vede ancora il vecchio denaro fiat come “re” incontrastato:
L’iperinflazione porta le persone a cercare un’alternativa monetaria. Non pensiamo che le criptovalute stiano rispettando gli standard delle monete tradizionali, considerando l’alta volatilità di tutte le criptovalute esistenti.
I reddatori del documento hanno insinuato che le banche centrali e i governi sono estremamente possessivi nei confronti delle loro valute, e avranno difficoltà a rinunciare al loro controllo.
…visti gli enormi ritorni monetari derivanti dalla gestione di una banca centrale, i governi saranno piuttosto possessivi nei confronti del loro ruolo legale e tenderanno, con ogni probabilità, a combattere se le criptovalute dovessero ottenere una esposizione maggiore a livello internazionale.
Portafogli di investimento e criptovalute
La scorsa settimana è stata una delle più volatili per i mercati azionari di tutto il mondo. Negli Stati Uniti, ad esempio, diversi asset hanno avuto fluttuazioni di 500 punti nell’arco delle 24 ore.
Questi movimenti hanno indotto alcuni investitori a riconsiderare le proprie posizioni in portafoglio.
All’interno della “Bibbia del Bitcoin” viene esaminato il potenziale ruolo delle criptovalute in termini di diversificazione in un portafoglio globale. Questa considerazione è stata effettuata a causa degli alti rendimenti degli ultimi anni e dalla loro bassa correlazione con i principali asset. Il documento afferma:
Se i rendimenti passati, le volatilità e le correlazioni persistono, le criptovalute potrebbero potenzialmente avere un ruolo nella diversificazione del portafoglio azionario globale. Dal nostro punto di vista, questa potrebbe essere una grande opportunità considerano i ritorni e le volatilità astronomiche degli ultimi anni.
JP Morgan avverte però che, anche considerando l’alta volatilità dei titoli azionari, non è ancora il momento di utilizzare le criptovalute per una diversificazione del portafoglio.
Nelle attuali condizioni di mercato, non crediamo che un investimento nelle criptovalute debba essere la copertura principale o unica del portafoglio. Si noti che anche se le criptovalute hanno migliorato i rendimenti negli ultimi anni, non hanno impedito il drawdown del portafoglio durante i periodi di intenso stress del mercato, come i crash di equity in agosto 2015 e febbraio 2018.
Dimon ha voluto, infine, spendere una buona parola per la tecnologia su cui si basano tutte le crittovalute, la blockchain:
Le criptovalute sono sia una nuova tecnologia – Blockchain – che una nuova valuta. In futuro esisterà una nuova forma di mercato delle criptovalute che dipenderà dal valore economico reale delle stesse. Ci aspettiamo che il mercato e le autorità di regolamentazione eliminino le caratteristiche negative delle criptovalute per lasciar spazio a quelle positive (blockchain).
Conclusioni
Dopo anni di silenzi, JP Morgan si è dovuto ricredere. Le criptovalute fanno ormai parte integrante del mondo economico mondiale. Nonostante la riluttanza nei loro confronti, Dimon ha affermato che, in futuro, le criptovalute potranno essere utilizzate all’interno di portafogli diversificati.
Attualmente invece, è possibile investire in criptovalute attraverso l’utilizzo di diversi broker regolamentati e sicuri. Per avere maggiori informazioni, si consiglia la lettura della nostra guida “Trading criptovalute“.