C’è chi parla ancora di piramide di bit e chi invece, a poche ore di volo da Milano, decide di prendere una strada completamente diversa. È il caso di Israele, paese già molto più attento del nostro alle tecnologie blockchain.
E da ieri anche al mondo delle criptovalute, con un intervento della Banca Centrale del Paese, che ha imposto egual trattamento dei profitti da criptovalute alle banche private. In altre parole, le banche private non potranno più rifiutarsi di operare con clienti che sono nel mondo cripto e che talvolta fanno transitare dai conti i profitti derivanti.
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Nessuna banca che opera in Israele potrà rifiutare clienti cripto
La notizia è di quelle importanti, anche se stiamo parlando di un paese di pochi milioni di abitanti. L’importanza dell’apertura non è però soltanto in termini di volumi che potrebbero essere finalmente transati in libertà. L’ok, anzi l’obbligo arriva direttamente dalla Banca Centrale d’Israele, che ha imposto alle banche private del paese di trattare i proventi delle criptovalute come altri normali trasferimenti.
Via libera dunque automatico a chiunque operi con Bitcoin e con tutte le altre criptovalute, senza che le banche possano più rifiutarsi di offrire i propri servizi.
Tutto questo in un paese che era già tra i più aperti al mondo alle criptovalute e dove di grossi problemi in questo senso – al contrario che in Europa – non se ne sono mai avuti. Cerchiamo di capire i risvolti di questa decisione della banca centrale israeliana e se potrà o meno rendere più diffuse nel paese le criptovalute. Tutto questo fatte salve le libertà della banca di verificare transazioni anche in ottemperanza alle buone pratiche anti-riciclaggio.
Bitcoin e banche: sarà uno dei temi del 2021
Bitcoin è nato, tra le altre cose, proprio per evitare la necessità delle banche. Un traguardo finale, per un sistema che – lo ricordiamo ai nostri lettori – ha tra le sue caratteristiche più importanti quella di poter essere inviato e ricevuto senza terze parti come le istituzioni finanziarie.
Per molti però il passaggio tramite banca, in particolare per chi fa trading su Bitcoin o per chi vuole comunque liquidare posizioni in forte gain continuerà ad essere un passaggio quasi obbligato.
Il fatto che le banche israeliane non potranno più rifiutarsi per principio potrà aiutare gli israeliani ad avvicinarsi a questo mondo senza timori e senza il rischio di ritrovarsi con conti bloccati o nell’impossibilità di ritirare denaro. Un passo avanti? Gli obblighi potrebbero non piacere, ma comunque un atteggiamento più sano da parte delle banche nei confronti di una rivoluzione che è già qui sarebbe comunque dovuto.
La saggezza di Re Salomone da inizio al cambiamento………e l’anno delle cripto inizia domani!