Ne avevamo già parlato tempo fa su Criptovaluta.it e ora arriva l’ulteriore conferma da parte del CEO in carica del gruppo. Square Enix, che è la società che produce kolossal del mondo dei videogiochi come Final Fantasy – andrà all-in su NFT e metaverse in blockchain.
Questo almeno è quanto emerge secondo l’intervento di Yosuke Matsuda, che è il comandante in capo del colosso, in un annuncio che ha già innescato le reazioni che era prevedibile attendersi da parte dei videogiocatori.
Qualcosa che però sarà diverso da $MANA o $SAND o da tanti altri protocolli che sono effettivamente più decentralizzati di quanto ha in mente Square. Possiamo trovarli su Capital.com – vai qui per ottenere un conto di prova gratis con capitale virtuale ILLIMITATO – intermediario che offre la possibilità di investire ricorrendo piattaforme top come MetaTrader 4 e TradingView.
È sempre all’interno di questa piattaforma che possiamo investire facendoci aiutare dall’intelligenza artificiale, un sistema che analizza il nostro portafoglio e
Square all-in nel mondo cripto? Ecco cosa si è detto effettivamente
Quando è Square a parlare, c’è ovviamente da drizzare le antenne, dato che parliamo di uno dei gruppi più importanti al mondo per quanto riguarda la produzione di videogiochi, la stessa casa che è dietro tutti i capolavori della saga di Final Fantasy.
Secondo quanto riportato da diverse testate, il CEO del gruppo, Yosuke Matsuda, si sarebbe espresso con toni molto concilianti per quanto riguarda il mondo dei NFT e dei Metaverse su blockchain, indicandoli come prossimo campo di interesse per lo sviluppo dell’azienda.
Per rispondere a questi cambi nel nostro ambiente di business, nella strategia di medio termine che abbiamo rivelato nel maggio 2020 abbiamo identificato l’intelligenza artificiale, il cloud e i giochi su blockchain come i nuovi domini sui quali concentrare i nostri investimenti.
Ricordando al tempo stesso che l’azienda avrebbe già investito in modo importante su questi settori, senza che però ci siano ancora dei risultati pubblici, almeno per quanto riguarda l’implementazione del gaming su blockchain e del Metaverse.
Occhio: i giocatori sono già in rivolta
Come è noto le community di videogiocatori non stanno accettando questa ennesima transizione di buon grado, temendo un mondo dei videogames troppo legato al denaro e dove non ci sia più spazio per un po’ di sano divertimento. Preoccupazioni legittime, in particolare laddove non dovessero esserci garanzie di fruibilità del gioco senza ricorrere a spese eccessive.
L’operazione di Ubisoft nel mondo NFT è stata fino ad ora un flop, sebbene decisamente pioneristica. Si dovrà rimanere alla finestra per valutare se le aziende produttrici di videogiochi saranno in grado di bilanciare la loro naturale avidità con le richieste (e le opposizioni) che arrivano dal mondo dei videogiocatori.
Perché finché dovesse trattarsi di sistemi estetici come le skin si avrebbe poco da protestare, ma se per gli oggetti migliori di gioco degli universi virtuali dovessimo trovarci invece all’impossibilità di competere senza grossi capitali, le cose sarebbero decisamente diverse.
Così come farà tutta la differenza del mondo l’impostazione della governance dei metaverse. Quelle di Decentraland ma anche di The Sandbox sono almeno in una certa misura decentralizzate. Ma le case come Square, abituate ad avere un controllo totale dei loro mondi virtuali, sono pronte ad un passaggio del genere?
Difficile dirlo oggi, così come sarà difficile andare a superare le resistenze sempre più veementi da parte dei giocatori. Giocatori che però, non ce ne vogliano, negli ultimi anni sono già scesi a compromessi molto importanti.