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Iran: approvati pagamenti in Bitcoin e criptovalute | La svolta di Teheran

Le criptovalute possono essere ance uno strumento per la de-dollarizzazione di diverse economie emergenti, in particolari quelle che non godono di ottimi rapporti con gli Stati Uniti.

È stato il caso di El Salvador – che come ricorderanno i nostri lettori ha scelto Bitcoin come valuta avente corso legale – e si vocifera possa essere il caso anche della Turchia, anche se su livelli molto diversi. Ora anche l’Iran sembra voler valutare questa opzione, almeno per i pagamenti internazionali.

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Iran sceglie le cripto per i pagamenti internazionali – a breve l’implementazione

Un’ottima notizia per il comparto cripto, che in questo tipo di operazioni può offrire il top della sua funzionalità. Notizia bullish sul medio e lungo periodo, sulla quale possiamo puntare anche con la piattaforma eToro – vai qui per ottenere un conto demo gratuito e con funzionalità TOP per il trading – un intermediario che offre nel complesso 42+ criptovalute, scelte tra le migliori del settore.

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Iran pronto per i pagamenti internazionali via cripto?

Così sembrerebbe, almeno secondo quanto è stato riportato da Ibena – secondo la quale il CTS, sistema di scambio che fa capo direttamente allo stato iraniano, potrebbe implementare a breve sistemi di pagamento e di ricezione degli stessi via criptovalute. Si pensa ovviamente a Bitcoin, che è direttamente citato nel documento, così come ad altre criptovalute.

Si parla anche di restrizioni in alcuni dei paesi che hanno i maggiori scambi con l’Iran, come ad esempio IraqAfghanistan e Pakistan, ma anche dei tanti paesi dove i pagamenti in cripto sarebbero comuni e legali, come Russia e India e i paesi del sud est asiatico.

Ne sapremo di più quando ci sarà l’implementazione definitiva del protocollo nelle prossime due settimane, per una mossa che sebbene non riuscirà a muovere volumi molto importanti, ma che è comunque segnale importante di come si potranno muovere i paesi non allineati – e in soldoni quelli che avrebbero interesse ad affrancarsi, almeno parzialmente, dal dollaro USA.

Non sarà un altro Venezuela

Per qualcuno il parallelo con Petro, la criptovaluta ai limiti dello scam del Venezuela, sembrerà ovvio. In realtà la situazione è molto diversa: l’interscambio iraniano punta infatti su criptovalute solide come Bitcoin e non su token che sono di emissione statale.

Altri invece contesteranno il fatto che Bitcoin stia trovando spazio tra paesi non allineati. Ma sappiamo anche che Bitcoin è un incredibile strumento di libertà, e che al contrario di quanto va affermando la stampa italiana, aiuterà le popolazioni che vivono nei peggiori regimi.

Il caso inesistente del Kazakhstan – abbiamo detto la nostra qui – viene cancellato con un colpo di spugna da un altro grande successo di $BTC – e in questo caso anche delle altre criptovalute. In Iran, come ad El Salvador e presto, secondo Nayib Bukele – in almeno altri 2 paesi.

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