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LORD FUSITU'A TONGA

Bitcoin legale anche per Tonga | Entro fine anno via alle operazioni

I paesi che hanno Bitcoin come valuta avente corso legale potrebbero diventare due nel corso del 2022. Si torna infatti a Tonga, microstato insulare, dove uno dei membri del parlamento del paese, Lord Fusitu’a, è da sempre un grande sostenitore di Bitcoin.

Un buon segno per lo stato di salute di Bitcoin – in un giorno durante il quale sembra faticare sui mercati – sebbene ad interessarsene sia uno stato con un numero di abitanti molto ridotto e che difficilmente potrà spostare volumi importanti sul network.

Tonga come El Salvador?

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Tonga con Bitcoin come valuta legale? Ci sarebbero ottime possibilità

Almeno secondo quanto riportato su Twitter da Lord Fusitua le possibilità che ci sia questa svolta a Tonga sarebbero molto alte. Il disegno di legge che dovrebbe rendere Bitcoin valuta avente corso legale a Tonga potrebbe infatti passare già entro fine anno.

Il tutto spiegato in un tweet che spiega tutto il complesso iter che dovrà seguire il tentativo di approvazione a Tonga di una legge che, sempre secondo quanto riportato da Lord Fusitu’a, sarebbe una sorta di copia molto fedele di quella che è stata implementata a El Salvador. Un ottimo colpo a segno portato da Bitcoin, che così diventerebbe il secondo paese al mondo ad utilizzare Bitcoin come valuta avente corso legale?.

Cosa significa per Bitcoin?

Si tratta di un ottimo successo, anche se comunque la questione deve essere analizzata anche per quanto riguarda le reali dimensioni del paese e l’impatto che può avere direttamente sull’economia di $BTC.

Parliamo infatti di un micro-stato di poco meno di 750 chilometri quadrati e che ospita poco più di 100.000 abitanti. Non esattamente uno stato che riuscirà ad avere un impatto sui volumi di acquisto e transazione di Bitcoin, ma che comunque potrebbe essere un segnale importante per le economie reali che vogliono avvicinarsi al mondo di $BTC.

Dopotutto anche Nayib Bukele aveva indicato come possibile il passaggio di altri due stati ad un’economia basata almeno in parte su $BTC, con Tonga che a questo punto potrebbe essere il primo dei due. Qualcosa di semplicemente impensabile soltanto pochi mesi fa, che invece adesso assume le dimensioni e le caratteristiche di un effetto cascata.

Anche Fidelity pensa che…

Tutto questo in un contesto dove Fidelity, uno dei più importanti gestori di fondi del mondo, indica come possibile il fatto che diversi stati inseriscano in cassa Bitcoin, dato che il rapporto tra rischio e convenienza sarebbe estremamente vantaggioso adesso.

Non sappiamo se Fidelity abbia o meno delle informazioni più concrete di quelle che sono state diffuse. Tuttavia siamo certi del fatto che quando a muoversi, anche in termini di opinione, sono centri di potere finanziario di questo tipo, qualcosa di concreto deve per forza esserci. Una situazione del genere renderebbe Bitcoin un asso pigliatutto del quale l’attuale prezzo intorno ai 42.500$ sarà soltanto un lontanissimo ricordo.

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