Su Criptovaluta.it avevamo già parlato della situazione russa per quanto concerne le criptovalute e Bitcoin. Una situazione che in realtà è molto più bilanciata di quanto abbiano voluto far intendere i principali organi di stampa italiani e non.
La Banca Centrale, soltanto pochi giorni fa, aveva proposto un ban trasversale su tutto il settore, dichiarandosi però aperta a suggerimenti dall’esterno. Prima sono arrivati quelli di Vladimir Putin e oggi si aggiungono quelli del Ministro delle Finanze, anche lui decisamente contrario ad un ban e che invece ha consigliato di considerarle come degli asset finanziari a tutti gli effetti.
Una situazione che apre spiragli importanti per quanto riguarda l’adozione delle criptovalute in Russia. Notizia bullish sulla quale si può anche investire con la piattaforma cripto eToro – vai qui per richiedere un conto virtuale gratuito con servizi Premium inclusi – intermediario che ci propone 43+ cripto a listino, all’interno di una piattaforma di servizi assolutamente avanzata.
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Il ministro delle finanze russo contro il ban
Cosa che era tra le altre cose prevedibile, perché non ci sono motivi né seri né politici per impedire al popolo russo di interagire con le criptovalute, di comprarle e di venderle. Tutto questo dopo che nella giornata di ieri ha preso a circolare una nuova stima della quantità di capitali russi investiti nel settore. Si parla di oltre 200 miliardi di dollari in controvalore, su Bitcoin così come, anche se in percentuale minore, su altri tipi di criptovalute.
In una situazione del genere l’intervento del Ministro delle Finance Anton Siluanov non poteva che essere di segno opposto alla richiesta di ban avanzata dalla banca centrale. Il punto del ministro, che è stato riportato dal giornale Kommersant è che non ci sono motivi solidi per non considerare il mondo delle criptovalute come affine a quello degli asset finanziari. Qualcosa che, aggiungiamo noi, sarà sicuramente la visione di chi poi dovrà raccogliere imposte basate sui gain da criptovalute, in una visione se vogliamo più pratica di quella della banca centrale russa.
Ormai nessuno dalla parte della banca centrale
Sembra ormai evidente che nessuno, anche agli alti livelli politici del paese, sia d’accordo con l’idea della banca centrale. Anche Vladimir Putin si è detto possibilista su una prossima apertura del settore, così come si è detto possibilista sull’attrazione di più miner Bitcoin di quelli che già operano a Mosca e dintorni.
Il tentativo di ban totale avanzato dalla banca centrale non sembrerebbe aver sortito quanto in molti si immaginavano. E con le tensioni tra Russia e USA alle stelle, Bitcoin potrebbe giocare un ruolo se vogliamo ancora più importante. Sì, perché tra le sanzioni minacciate da Joe Biden c’è proprio un inasprimento delle misure di accesso al dollaro USA da parte della Russia.