È assalto alla diligenza? Oppure l’ennesima operazione di FUD che prova a spaventare i mercati, questa volta senza riuscirci? L’Amministrazione Biden ha già confermato di voler riorganizzare l’assetto delle authority che controllano i mercati, in particolare in relazione alle criptovalute.
Sul tema è intervenuto, neanche troppo tra le righe, Gary Gensler di SEC, che ha confermato che a presto ne avremo delle nuove sulla capacità di intervento della authority sul mercato cripto.
I mercati però non hanno affatto risentito di questa notizia – e anzi si trovano oggi in una fase di recupero e crescita, per tutti i comparti. Fine della paura? Chi vuole può investire su questa fase con la cripto piattaforma eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratis con TRADING AUTOMATICO incluso – intermediario che oltre a proporre strumenti esclusivi è anche tra quelli che offrono listini ben curati di criptovalute.
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SEC in carica per quanto riguarda le criptovalute? Non è così semplice
Tutto parte dall’attesa di un ordine presidenziale, che per l’amministrazione Biden avrà il carattere del testo inerente la Sicurezza Nazionale, che punterà a riorganizzare le competenze tra la pletora di agenzie che potrebbero avere potere di normare e di indagare sul mercato delle criptovalute.
Gensler è stato relativamente chiaro: le piattaforme che offrono exchange e anche sistemi di prestito su cripto dovranno scendere a patti con SEC, che per il momento non ha alcun tipo di giurisdizione sulle criptovalute, e che per esempio ha potuto muovere guerra a Ripple soltanto dopo aver sostenuto che si trattasse in realtà di titoli finanziari e non di una cripto in senso stretto.
Che sappia qualcosa che sarà pronto la prossima settimana e che gli altri non sanno ancora, almeno tra il pubblico? Forse sì, anche se non è la prima volta che ai proclami del comandante in capo di SEC non segua molto, neanche in termini di mercato.
Ci sarà in ogni caso un’opposizione feroce
Un’opposizione che non manderà a dirle, dato che ormai da qualche mese il tema cripto ha assunto tutti i canoni del terreno di scontro politico. In area Repubblicana sembrerebbero avere un atteggiamento decisamente più morbido verso il mondo cripto e si punterebbe a controproposte che lascerebbero più ampio spazio di manovra al mondo di Bitcoin & co.
Difficile pensare che anche un ordine presidenziale possa riorganizzare in così breve tempo non solo il settore degli exchange e la giurisdizione di SEC, ma anche un tavolo di intesa con i protocolli che offrono lending e altri servizi legati al mondo DeFi.
Per il momento si tratterebbe pertanto di posizioni politiche insostenibili poi nella realtà, in particolare per quanto riguarda i protocolli DeFi, che sono giuridicamente ben più sfuggenti degli exchange.
La reazione dei mercati che è stata pressoché nulla dovrebbe dare la misura di quanto ci si aspetta: un nulla di fatto e al massimo una riorganizzazione di massima ma con i tempi burocratici soliti. Senza che il mercato cripto possa risentirne più di tanto, nonostante il grande nervosismo sui mercati.
Diverso sarà il discorso nel caso di over reach del documento: ma è qualcosa che, con le elezioni in Novembre, sembrerebbe essere, a meno di clamorosi stravolgimenti, da escludersi.
Le crypto non hanno “stato” ringraziando il cielo. Devono spegnere internet. Poco probabile