Il momento economico non è dei migliori. Chi aveva creduto a quanto avevano affermato le principali banche centrali del mondo è stato già smentito dai fatti, e anche gli aggiustamenti alla narrativa di Powell e Lagarde non sembrano essere perfettamente in linea con la situazione che si sta creando.
Bullish sulle criptovalute? Probabilmente sì – ed è di questo che parleremo all’interno del nostro speciale di oggi, analizzando quali sono effettivamente gli spazi di manovra per le banche centrali e che tipo di impatto potranno avere tanto su Bitcoin quanto sul resto del comparto.
La situazione generale, almeno a nostro avviso, è ancora di prezzi estremamente bassi, in particolare se dovesse perdurare una situazione di questo tipo. Possiamo investirci con la piattaforma sicura eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratis con tutte le funzionalità PREMIUM messe a disposizione da questo intermediario, tra le quali non possiamo che citare anche quelle di trading automatico.
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Le banche centrali nella morsa di inflazione e spread: cosa significa per Bitcoin ed Ethereum
Prima di passare nel vivo dell’analisi è bene fare una serie di precisazioni introduttive. Per quanto al di fuori della finanza sia Bitcoin, talune decisioni di FED e BCE non potranno che avere ripercussioni sul mondo delle criptovalute. Il traino principale del comparto sarà Bitcoin, con Ethereum che avrà forse uno spazio, benché minimo, per agire in controtendenza.
La seconda premessa riguarda l’allargamento della situazione economica e dei fattori dei quali dovremo tenere considerazione. BCE ha annunciato il piano di rientro dagli acquisti – importanti e ripetuti – di titoli di stato. Il che ha fatto riaffacciare lo spread sui mercati in particolare per i titoli di Italia, Spagna e Portogallo. Una situazione relativamente nuova, per quanto questa sia in realtà stata prevedibile. Ma procediamo con ordine.
Torna lo spread in Europa: BCE con le mani legate?
BCE si trova tra due fuochi. Da un lato l’inflazione non accenna a diminuire – e per questo richiederebbe un intervento deciso da parte di Francoforte, in particolare con misure di carattere restrittivo in termini monetari. Tassi su e stop agli acquisti, con almeno la seconda parte di questa cura da cavallo che è stata annunciata da poco proprio da Christine Lagarde e che vedrà la sua conclusione in marzo.
Dall’altro lato però abbiamo la situazione debitoria molto preoccupante per l’Italia – e in misura minore per Spagna e Portogallo. Una situazione debitoria che non può permettersi tassi più alti, pena la concreta minaccia di un default.
Se è vero che BCE sta facendo qualcosa, almeno in termini di stop agli acquisti, è altrettanto vero che la reazione dei mercati è stata relativamente violenta. E che questo ha portato i tassi sui decennali Italia a livelli che non si vedevano dal maggio 2020, ovvero in piena prima fase dell’emergenza pandemica.
BCE dovrà fare l’equilibrista – ed è per questo motivo che non riteniamo che si tratti di una possibilità concreta un repentino innalzamento dei tassi. Tutto questo senza contare il fatto che la crescita latita, che i dati industriali anche della Germania sono tutto fuorché positivi e che dunque di crescita da poter comprimere per tornare alla normalità finanziaria ce n’è in realtà molto poca.
Bitcoin e spread: che tipo di correlazione possiamo tracciare?
La correlazione c’è stata sempre o quasi, ovvero a tassi più alti è corrisposta fino a dicembre scorso una crescita di BTC, sebbene moltiplicata. Lo scostamento tra questi due valori è avvenuto in principio di 2022, poco prima di quanto questo è avvenuto per NASDAQ e comparto cripto.
Per chi vuole fare analisi fondamentale, sarà molto più importante vedere come deciderà di muoversi BCE, in particolare in relazione a quelli che saranno gli effetti dello spread sui mercati e sul debito principalmente italiano. E per quelli che ritengono lo spread attuale comunque lontano da quelli che ritenevamo i livelli di guardia soltanto qualche anno fa, vale la pena di ricordare che il debito pubblico italiano è cresciuto a dismisura durante la pandemia e che dunque anche un apprezzamento dei tassi di interesse effettivi di questo tipo potrebbe essere definitorio sulla situazione italiana.
Il momento giusto per Bitcoin ed Ethereum: diventare riserva di valore?
Il mercato delle criptovalute ha risentito in modo positivo delle forti politiche espansive tanto di FED quanto di BCE negli ultimi 2 anni. Tuttavia questo potrebbe essere il punto di svolta, a fronte di un’importante crisi economica potenziale, per tornare a fare da riserva di valore.
Troppo presto per Bitcoin e Ethereum per diventare rispettivamente oro e argento digitali? A nostro avviso no – e lo scollamento dall’andamento dei mercati azionari potrebbe essere un ottimo segnale in questo senso. Un segnale che potrebbe aprire una nuova era bullish proprio mentre gli altri titoli tentennano.
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