Buone nuove arrivano dal mondo di Tether, stablecoin che continua a rimanere quintessenziale per il funzionamento del mercato di Bitcoin e delle criptovalute. E le buone notizie arrivano dalla composizione del suo portafoglio che sostiene l’ancoraggio al dollaro USA.
Sarebbero stati ridotti infatti, secondo quanto riportato dall’azienda stessa, i commercial paper a favore di asset più liquidi e maggiormente ancorati alle performance del dollaro: da 30 miliardi a poco più di 24 miliardi, per una mossa che riuscirà, con ogni probabilità, a far tirare un sospiro di sollievo anche ai maggiormente ansiosi sul futuro di questo token stable.
Una buona notizia per tutto il mercato, che è ovviamente strettamente legato a Tether e alla sua solidità. Possiamo investire nel complesso sul comparto anche con eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratis con il MEGLIO delle funzionalità di investimento – intermediario che ci garantisce accesso ad un portafoglio molto vasto di criptovalute, con +50 che sono già presenti in un listino in costante espansione.
Abbiamo a disposizione presso questo forte intermediario anche il CopyTrader, ottimo sistema di trading automatico che ci permette di copiare chi ottiene i migliori risultati, insieme a quanto serve per gli investimenti diversificati, tramite gli Smart Portfolios. Con 100$ possiamo passare ad un conto reale di trading.
Tether si libera dei commercial papers: buona notizia per la stabilità del sistema
O meglio, ne riduce in modo sostanzioso il peso specifico all’interno degli asset che fanno da garanzia ai token Tether che sono stati emessi. Una notizia che non ha fatto ancora, come meriterebbe, il giro del web targato cripto – e che dunque abbiamo deciso di analizzare anche sulle pagine di Criptovaluta.it, al fine di dargli la corretta risonanza.
C’è stata una riduzione tra settembre e dicembre 2021 di circa il 20% dei commercial paper detenuti dall’azienda che garantisce il pegging di Tether al dollaro USA. Con un aumento contestuale in fondi monetari e in bond statali – e in paper commerciali di classe a-1+. Una maggiore stabilità per il gruppo, che viene così commentata dal CTO Paolo Ardoino.
L’utilità di Tether è andata oltre il mero strumento per entrare e uscire rapidamente dalle posizioni di trading. L’obiettivo per noi di maggiore importanza è di scalare verso il mercato dei pagamenti p2p. Tether continuerà ad essere leader tra i suoi pari quando si tratta di trasparenza e affidabilità.
Tutto questo al termine del settlement con la New York Justice Authority che chiude anche la controversia che la vedeva impegnata insieme a Bitfinex. E con il breakdown delle riserve che sarà pubblicato ogni trimestre, così per garantire ulteriore trasparenza al sistema.
Perché è una buona notizia?
Perché mette a tacere le voci di possibile insolvenza in caso di bank run e di scarsa affidabilità del sistema. Polemiche che su queste pagine abbiamo sempre ridimensionato, dato che mancavano almeno a nostro avviso le basi per considerarle come serie.
Polemiche stucchevoli che con il nuovo corso di Tether ci auguriamo di non sentire mai più. I dati sono pubblici, e da contestare, in particolare in presenza di conferme sull’effettuale composizione delle riserve da parte di società terze ed indipendenti.
ormai c’è una sana guerra anche tra stablecoin… e per fortuna, oserei dire. Tether sa benissimo che le sue nascenti rivali non algoritmiche (tipo USDC) per quanto ancora meno capitalizzate sono molto più trasparenti e soprattutto più garantite (hanno il corrispettivo in dollari veri o quasi in cassaforte, zero commercial paper, che possono essere tutto e niente); poteva solo scegliere tra un lento declino e uniformarsi.
Sono dell’idea che comunque una regolamentazione degli stablecoin americana coglierà Tether con le braghe parzialmente calate… ed è per questo che da mesi di stablecoin non ne voglio sentir parlare; male che vada converto tutto in BTC e via – quelli sì che sono una certezza.
Dalla guerra fra le stablecoin ne si può solo guadagnare tutti, per fortuna!