ONEm Communications, azienda con sede a Londra, ha appena annunciato il lancio di mCoin in tutto il continente africano. Si tratta di un sistema di criptovaluta ibrido: è infatti anche una valuta che può essere scambiata via SMS e che non ha bisogno della presenza di una connessione internet, come invece nel caso delle criptovalute tradizionali.
Una tecnologia mobile che potrebbe permettere a milioni di africani che non hanno accesso ai servizi bancari classici di utilizzare, finalmente, valuta digitale. “L’Africa è per noi soltanto l’inizio”, ha affermato Christopher Richardson, CEO e co-fondatore del progetto, affermando inoltre di essere pronto a lanciare il servizio in molti paesi in tutto il mondo, per permettere a tutti di godersi le criptovalute anche su telefoni tradizionali non-smartphone, che non sono sempre connessi a internet.
Il wallet ONEm
Il wallet ONEm è un wallet digitale particolare, che permette all’utente di inviare mCoin ad altri membri attraverso uno username. Gli utenti, grazie al sistema di mCoin, possono anche inviare gli mCoin da un wallet SMS offline, wallet che è sempre sganciato da internet e dunque anche sicuro.
Il wallet SMS funziona grazie ad una serie di shortcode che offrono opzioni all’utente, come l’invio di denaro e la possibilità di visualizzare anche l’indirizzo del wallet stesso. Secondo quanto confermato inoltre da ONEm Communications, gli shortcode attualmente disponibili permettono di mandare anche denaro ad un altro wallet ONEm.
Una tecnologia priva di rischi?
I wallet SMS offline sembrano ricalcare l’idea dei cold wallet e pertanto potrebbero almeno in prima battuta essere più sicuri. Vale comunque la pena di sottolineare che la perdita del telefono collegato all’account potrebbe creare problemi di sicurezza importanti e soprattutto la perdita dei fondi collegati. Non è possibile infatti integrare autenticazione a 2 fattori, come nei cold wallet tradizionali.
Come si guadagnano e si scambiano gli mCoin
Per il momento è disponibile soltanto uno pseudo mining: ci sono dei mini-compiti da portare a termine per ottenere mPoints, che possono essere poi convertiti in mCoin. È un sistema per il momento macchinoso, ma che sta comunque attirando diversi interessati. Sono più di 80.000 infatti le persone che già partecipano alla rete di riferimento di questa criptovaluta e anche alcuni operatori telefonici africani hanno già confermato tutto il supporto possibile per la riuscita del progetto.
Si tratta di numeri importanti, soprattutto per un continente, quello africano, che per ovvi motivi non aveva ancora dimostrato eccessivo interesse per le criptovalute tradizionali.
Staremo a vedere se il progetto continuerà comunque a crescere e se riuscirà a raggiungere la massa critica necessaria per il suo successo. Per il momento, comunque, l’infrastruttura sembra più che interessante ed è sicuramente anche interessante l’idea di permettere lo scambio di criptovaluta senza che sia sempre disponibile una rete internet, fatto questo cruciale per permettere al sistema di prendere piede proprio dove risorse, connettività e potenza di calcolo sono nulle o quasi.
mCoin potrebbe dimostrarsi una validissima alternativa alle attuali criptovalute maggiori: Bitcoin, tanto per citare la più popolare e la più scambiata, pone infatti due importanti questioni a chi vuole utilizzare le criptovalute in contesti simili – da un lato è necessaria una connessione internet, dall’altro il sistema si è dimostrato decisamente poco interessante per le microtransazioni.