Ottime notizie quelle che arrivano dal CME, il Chicago Mercantile Exchange, che è la più importante borsa per i derivati finanziari al mondo. Borsa dove sono già quotati i i futures su BTC ed ETH, che ora si arricchisce di nuovi strumenti sempre a tema cripto.
Secondo quanto è stato annunciato ieri dal gruppo infatti, ci sono già piani confermati di lanciare per il prossimo 28 marzo contratti di opzione micro, ovvero che riprodurranno 1/10 dell’esposizione dei contratti pieni, tanto su Bitcoin quanto su Ethereum.
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Al CME anche i contratti di opzione Micro: cresce la fame di prodotti su Bitcoin
Il CME è una delle borse più importanti del mondo, perché è qui che vengono scambiati contratti futures e di opzioni che regolano i prezzi di materie prime e di tanti altri asset di grande spessore. Bitcoin è già presente da diverso tempo tanto con contratti futures pieni quanto invece con contratti micro e con contratti di opzioni che rappresentano 5 BTC cadauno.
Con il prezzo attuale di Bitcoin sul mercato un contratto di una taglia di questo tipo è sicuramente meno accessibile agli investitori ed è per questo che CME si è mosso, annunciando per il prossimo 28 marzo l’arrivo di micro contratti anche per le opzioni.
Saranno contratti che varranno come sottostante un decimo e dunque saranno almeno nel caso di Bitcoin da 0,5 coin. E lo stesso varrà per Ethereum che avrà anch’esso accesso a contratti che saranno di dimensioni ridotte e quindi più duttili per chi vuole investire, con chi sceglie $ETH che avrà a disposizione per le opzioni anche un contratto, sempre dal 28 marzo, di 0,1 ETH.
Cosa significa questo per il settore?
Questo per il settore significa la possibilità di avere maggiore accesso a strumenti finanziari evoluti, così come avviene già per le materie prime, anche con livello di investimento minimo più basso.
Una sorta di normalizzazione del settore che in pochi si sarebbero aspettati in tempi così rapidi, anche se è stata la stessa CME a confermare che la spinta è arrivata dai volumi, molto importanti, che si continuano a far registrare su tutti i tipi di derivati che hanno come sottostante Bitcoin e in misura minore Ethereum.
Sarà l’assalto della finanza di una volta al mondo che noi tutti tanto amiamo? Non è assolutamente detto: si tratta pur sempre di contratti derivati che serviranno in larga parte agli investitori per coprirsi dagli investimenti, anche se nel caso di alti volumi registrati potrebbero esserci maggiori volatilità a scadenza dei contratti. Cosa che però non sarà innescata dall’arrivo di questi prodotti. Chi voleva investire in modo pesante e correndo maggiori rischi di destabilizzare il mercato può già farlo infatti con i contratti classici.