Settimana interessante anche per Ethereum, la seconda cripto per capitalizzazione di mercato, che pur se in sordina sta attraversando un momento piuttosto complesso, con una performance nettamente peggiore di Bitcoin e tra le peggiori delle high market cap.
Tutto perduto per Ethereum? Non è detto, anzi. Potremmo aver trovato un supporto o comunque potremmo trovarlo nel corso del weeekend, sempre tenendo conto anche del medio periodo, lungo il quale si svilupperanno diverse novità sul protocollo, che potrebbero cambiarne per sempre e in positivo le sorti di $ETH, anche in termini di valore di mercato.
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Qualche dato che arriva dalla chain di Ethereum: ecco cosa sta succedendo
Ethereum sta vivendo una fase a corrente alternata sui mercati, seguendo l’andamento generale del mercato in un momento di crisi profonda per i mercati di crisi. Certo, la performance di ETH è stata marginalmente peggiore di quella dei competitor, ma senza che nulla faccia pensare che ci siano dei problemi specifici per questo protocollo.
In primo luogo continuano a crescere a ritmo sostenuto gli indirizzi che hanno un bilancio non zero, ovvero che hanno almeno una piccolissima frazione di ETH. È un trend che è partito nel 2018, che aveva avuto una leggera flessione a metà 2021 e che ora è ripreso a tutta forza. Un buon segno per il network, perché è segnale del fatto che ci sono sempre più persone che lo utilizzano.
- Maggiore distribuzione
Sulla barra dei 10.000 ETH per account, che riportiamo nell’infografica, ci sono invece altri dati. I grandi detentori sono in discesa, cosa che segnala una maggiore distribuzione degli ETH sui wallet che fanno parte del network.
Da un lato potrebbe esserci la preoccupazione che sul breve i più piccoli possano vendere a fronte di mercati incerti. Dall’altro però l’inequivocabile segno di una maggiore distribuzione all’interno del network, una base sulla quale poter costruire un futuro più ambizioso.
- Tornano in calo gli Eth sugli exchange
Dopo un febbraio al rialzo a marzo tornano a scendere gli ETH che sono disponibili sui principali exchange. Questo è storicamente un buon segno per le criptovalute, anche se ovviamente le cose possono sempre cambiare piuttosto rapidamente.
Per chi cercava comunque segni di ottimismo, questo è il terzo grafico di buon auspicio per il futuro di Ethereum anche in termini di prezzo.
Il conflitto ucraino come prime time per Ethereum
Non c’è stato solo Bitcoin a fare il protagonista nel fiume di donazioni che sono arrivate verso l’Ucraina in seguito all’invasione da parte della Russia. Tanti progetti, a partire da UkraineDAO che ha raccolto oltre 6 milioni di dollari si sono basati proprio su quanto offerto dall’infrastruttura di Ethereum.
E dalla sua community, che è stata tra quelle che ha maggiormente contribuito allo sforzo economico. Piaccia o meno, anche Ethereum si è comportato in modo eccellente anche in uno scenario di crisi e a quanto pare, anche se in misura minore rispetto a Bitcoin. Un altro segno della forza del secondo in classifica, che nonostante una settimana non eccellente a nostro avviso gode di fondamentali molto importanti.
Noi confermiamo i nostri target di prezzo che abbiamo indicato nelle nostre previsioni Ethereum, rialzisti in modo sostanziale. Dovremo però cercare di non farci spaventare eccessivamente dal rumore di brevissimo periodo, quello sì difficile da prevedere in un momento di grandissima incertezza per il mercato.