Le criptovalute e Bitcoin sugli scudi, grazie ad una sessione asiatica molto interessante e al ritorno di un certo grado di tranquillità sulle borse internazionali. Tranquillità che potrebbe sicuramente essere una calma apparente e temporanea, motivo per il quale riteniamo che sia più che necessaria un’analisi approfondita.
L’ottima performance di $BTC e anche del resto del comparto, in parallelo con le principali borse asiatiche, è sicuramente segnale che le cose stanno andando come avevano previsto gli analisti (e anche come avevamo previsto anche noi). Ma fino a quando potrà durare?
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Le borse asiatiche corrono e trascinano anche le cripto e Bitcoin
Quanto avvenuto nel cuore della notte è chiaro: le borse asiatiche, superata l’incertezza di ieri targata di nuovo Evergrande, hanno ripreso a correre, per quello che secondo molti analisti potrebbe essere il primo passo verso un’inversione del trend, nonché una negazione del bear market che sembrava essere ormai quasi inevitabile.
Ottima performance di Hong Kong e di Tokyo e qualche incertezza ancora in Cina, ma sufficiente a riportare il buon umore all’interno del mondo degli asset di rischio. Bitcoin viene scambiato nel momento in cui scriviamo sopra i 42.000$, con Ethereum che tenta l’assalto ai 3.000$ per rimanerci.
Situazione idilliaca, dalla quale però possiamo desumere almeno due elementi. Il primo è che la correlazione tra borse e cripto è ancora molto elevata. Il secondo è che siamo in momenti in cui basta davvero poco per muovere le borse. Questo richiederà un’analisi approfondita di quanto sta avvenendo a livello globale, in particolare per quanto riguarda le questioni geopolitiche, che come sempre si trasformano anche in questioni economiche e finanziarie.
Crollano i CDS russi: soluzione a breve o armare il dollaro ha fallito?
I credit default swap, strumenti che scambiano il rischio di fallimento dei debiti sovrani, sono in grado di raccontarci molto sui mercati. Quelli russi hanno subito, dopo un’impennata incredibile dopo le prime sanzioni economiche, un crollo altrettanto importante.
Certo, non siamo ancora tornati a livello di febbraio, ma è un segnale comunque di relativa distensione. Le implicazioni politiche di questo non saranno discusse qui. Ma tra riapertura del MOEX e altri paesi che sembrerebbero essere più che interessati al petrolio russo, l’ipotesi di un default russo sembra essere, almeno sul brevissimo periodo, scongiurata. E le borse, che tendenzialmente si interessano di numeri e non di politica sembrerebbero aver apprezzato.
In aggiunta si parla sempre più insistentemente della possibilità che si giunga ad un accordo. Certo, finché mancheranno le firme ci sarà poco di che gioire. Ma il segnale è chiaro: inflazione alle stelle, manovre restrittive delle banche centrali e spettro della recessione hanno compresso le aspettative delle borse, che ad un minimo rasserenamento hanno ripreso a correre.
Attesa per le borse europee e per quella americana
In realtà la partita importante si giocherà nella giornata di oggi. L’andamento delle borse europee prima e di quelle americane poi faranno la differenza anche per il mercato cripto. Aspettative? Con le borse così nervose difficile farne e dovremo continuare a seguire minuto per minuto cosa succede.
L’idea principale degli analisti è che, a meno di un precipitare della situazione, tanto il settore azionario quanto quello delle criptovalute abbiano trovato un bottom, ovvero un fondo di prezzo, e che ora potranno partire all’assalto delle prossime resistenze.
Cosa abbiamo imparato, per l’ennesima volta, da questa situazione? Semplice: Bitcoin e cripto sono ancora degli asset di rischio e come tali andranno trattati. Per chi voleva vederli comportarsi come riserve di valore sarà costretto ad aspettare ancora un po’.