No, le case di produzione dei videogiochi della vecchia scuola non hanno intenzione di cedere il passo. E non hanno alcuna intenzione di abbandonare la monetizzazione via NFT.
Nonostante il precedente tentativo di Ubisoft non sia stato esattamente apprezzato dai propri videogiocatori e clienti, il gruppo ripeterà l’operazione con i prossimi titoli in programma, mentre appunto annuncia per Ghost Recon di aver mollato la presa.
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Ubisoft non molla la presa: ci saranno altri NFT nei prossimi titoli
Quello di Ghost Recon non è stato esattamente un successo. Il titolo è stato il primo di Ubisoft a fare ampio ricorso ai NFT, innescando proteste in larga parte legittime da parte dei videogiocatori.
Videogiocatori che, a nostro avviso ingiustamente, sono stati accusati di essere per principio contro una nuova tecnologia, mentre in realtà è l’applicazione fortemente centralizzata (e la monetizzazione spinta che se ne fa) ad aver sollevato più di qualche malumore.
Ubisoft ha confermato che per Ghost Recon non ci saranno più aggiornamenti o emissioni di token non fungibili, ma al tempo stesso lasciando aperta la porta all’implementazione di tali tecnologie su titoli futuri. Il fallimento e la rivolta dei giocatori non sembrerebbe aver dunque intaccato il programma The Quartz, iniziativa che raccoglie questa nuova avventura di uno dei produttori più importanti di sempre del settore videogiochi nel mondo dei NFT.
Altre case si preparano
Volenti o nolenti molti videogiocatori dovranno scendere a patti con questa novità del settore, dato che saranno tante altre le case di produzione che spingeranno appunto in questo senso. Qualche tempo fa anche Square Enix ha confermato di voler tastare il terreno e Konami ha già proceduto a vendere collezionabili dei suoi titoli più famosi.
Una strada che sembra obbligata, seppur si dovrà tenere conto delle proteste dei videogiocatori, in particolare quando non ci sarà valore aggiunto per loro, ma soltanto per la casa di produzione.
Ubisoft pronta a modifiche e a ecosistemi più “fair”?
L’insuccesso di Ghost Recon e NFT potrebbe però aver insegnato una lezione fondamentale a Ubisoft che, chissà, forse modificherà il piano The Quartz per renderlo più appetibile per i videogiocatori.
È quello che ci auspichiamo in termini di sviluppo di questo settore, ovvero che assuma contorni più simili a quelli del gaming su chain che è già riuscito ad offrire ai giocatori buone opportunità di guadagno. In chiusura ricordiamo ai nostri lettori che rimarrà Tezos l’ecosistema sul quale verranno sviluppati eventuali sistemi ulteriori in NFT per i titoli di Ubisoft.