Square Enix punta tutto (o quasi) sulla blockchain. Il colosso nipponico ha recentemente dichiarato di voler vendere interi reparti di produzione per investire massivamente in nuovi progetti basati su tecnologia blockchain. La vendita dovrebbe garantire un gettito di 300 milioni di dollari, che arriverebbero direttamente dalle casse dell’acquirente Embracer Group.
Nomi altisonanti nel panorama gaming tradizionale, su cui vale la pena soffermarsi per dare un’idea di chi stiamo parlando. Square Enix, per chi è digiuno di videogiochi, è proprietaria di titoli quali Tomb Raider, Legacy of Kain, Thief, Deus EX. Le proprietà appena citate verranno vendute assieme ad alcune filiali operative per fare cassa e finanziare la svolta cripto della holding giapponese.
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Square Enix vende (quasi tutto) per investire sulla blockchain
Square Enix ha venduto a Embracer Group 50 titoli di gioco e le filiali Square Enix Montréal, Eidos-Montréal e Crystal Dynamics. L’importo è stato fissato in 300 milioni di dollari, con l’operazione che dovrebbe concludersi entro il prossimo autunno.
Nei piani della game house di Tokio, il ricavato andrà a finanziare investimenti in intelligenza artificiale e soprattutto, blockchain. Verrà così incentivata la creazione spontanea di contenuti da parte degli utenti, aprendo loro le porte allo scambio di asset digitali sulla piattaforma di gioco.
Non sarebbe una prima assoluta per Square Enix, che già nel 2020 aveva lanciato i suoi NFT per il titolo Million Arthur. I giapponesi hanno iniziato a muovere i primi passi nell’universo gaming e blockchain nello stesso anno, con un investimento di 2 milioni di dollari in Animoca Brands, game house tra le investitrici in The Sandbox.
La vendita di cui oggi parliamo sembrerebbe rispondere quindi a una strategia ben definita. Il colossale cambio di assetto pianificato da Square Enix dovrebbe far riflettere su come i rapporti tra gaming e criptovalute si stiano progressivamente cementando. Il legame è pressoché indissolubile e le implicazioni offrono più di un’opportunità a investitori e giocatori, che sempre più spesso finiscono per coincidere. Il tutto nonostante ci siano forti resistenze da parte dei gamer, talvolta giustificate date anche implementazioni non al top da parte di diverse case.
Square Enix pronta a guidare le cripto-danze
Non molto tempo fa, avevamo dato notizia sulla svolta cripto di Square Enix. Le mosse della casa nipponica rientrano in un business che fa gola a molti, e che soprattutto è in continuo fermento. Quando si incrociano videogiochi e blockchain, l’eccitazione degli investitori non tarda a manifestarsi, con grande attesa su quale sarà l’infrastruttura scelta dal colosso giapponese.
The Sandbox continua ad attirare investitori internazionali, e i vecchi colossi del gaming non possono rimanere fuori dal nuovo paradigma di questo business. Vi abbiamo già raccontato di Ubisoft alle prese con Tezos, e delle discusse vicende di Ghost Recon in fatto di centralizzazione. Con NFT e gaming siamo soltanto agli albori – e con ogni probabilità, anche grazie all’ingresso di Square nel settore, ne vedremo presto delle belle.