SBI Motor Japan a partire da oggi accetta pagamenti in criptovalute. Il sito di e-commerce fa capo a SBI Holdings, ed è specializzato in commercio transfrontaliero di automobili usate, opera in Africa e in altri contesti e approfitterà proprio del network offerto da Ripple per trasferimenti transnazionali di denaro a basso costo.
Le criptovalute utilizzate saranno Bitcoin e soprattutto XRP, grazie al già ampio utilizzo del protocollo Ripple da parte del gruppo finanziario giapponese, che dovrebbe accompagnarlo anche per quanto riguarda la prossima quotazione in borsa della società.
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SBI Motors si appoggerà a Bitcoin e Ripple
SBI Africa Co. Ltd, l’azienda proprietaria dell’e-commerce giapponese di auto usate Sbi Motors, punta tutto su blockchain e criptovalute per i propri rapporti commerciali con le economie emergenti del continente africano, ma non solo. Parte del business si concretizza con Caraibi, Irlanda, Bahamas e Isole Cayman.
Soprattutto in Africa, il numero di transazioni effettuate su blockchain è in rapida e costante crescita. Di Ripple è apprezzata la velocità, la sicurezza e l’indipendenza da elementi endogeni del sistema bancario quali tassi di cambio, censura e fallibilità delle transazioni.
Eppure, dietro l’operazione che stiamo raccontando c’è uno dei principali gruppi finanziari di tutto il Giappone. SBI Holdings è un colosso che tra le altre cose, nel 2019 ha dato vita alla quarta megabanca nella terra del Sol Levante. Sempre tra le altre cose, il gruppo utilizza un exchange di sua proprietà per promuovere l’antiriciclaggio e contrastare il terrorismo internazionale.
I rapporti tra Ripple e la Holding SBI sono consolidati ormai da tempo, per via della velocità ed economicità delle transazioni garantite dal protocollo, che è stato già integrato all’interno di SBI Remit, servizio del gruppo per le rimesse degli immigrati che si appoggia proprio al network di $XRP.
Ripple nel mondo
Il protocollo, così popolare nel commercio tra frontiere non esattamente a portata di SWIFT, trova larghissima applicazione tra tutti quei cittadini del mondo fuorisede che devono trasferire piccole somme di denaro a casa.
Abbiamo raccontato l’incessante espansione commerciale di Ripple in più occasioni, ad esempio in occasione del boom a Singapore grazie all’acquisto di buona parte di Tranglo.
La partnership col payment processor malese non ha tardato a suscitare l’eccitazione dell’ecosistema ad esso collegato, generando interesse negli Emirati e in molti stati in cui gli emigranti rappresentano una fonte di rimesse importante.
Tutti questi movimenti hanno una genesi che si perde indietro nel tempo, a dimostrazione di quanto il progetto sia trasversalmente appetibile. Vi abbiamo parlato della Qatar National Bank e del suo accordo con Ripple sul nascere, e volando dall’altra parte dell’oceano, delle preferenze dei sudamericani per $XRP e $BTC rispetto alle valute nazionali.
Il successo di Ripple sembra quindi non conoscere frontiera, con buona pace dei tanti detrattori che (a ragione?) lo osservano con diffidenza per via delle sue mai velate fuitine con i big della finanza centralizzata.
A loro lanciamo una provocazione-riflessione: in apertura abbiamo citato la convivenza $XRP / $BTC nel progetto di SBI Motor Japan. Chissà cosa ne pensa questa frangia del recente attacco a Bitcoin a firma Brad Garlinghouse?