Come noto, l’adozione in massa delle criptovalute è un elemento fondamentale per permettere un’accettazione generalizzata e variegata degli asset digitali.
Ebbene, in un contesto in cui le banche centrali e le autorità di regolamentazione sembrano avere un approccio molto frammentato nel disciplinare il comparto, Dharma sta cercando di cambiare tale scenario andando a proporre agli utenti la possibilità di prestare, e di prendere in prestito delle criptovalute. Una sorta di punto di incontro per guadagnare e pagare interessi, con una modalità innovativa (e non priva di rischi) per cercare il profitto dalle valute digitali.
L’apertura di Dharma al pubblico sembra essere una mossa verso il miglioramento dell’accessibilità al settore criptovalutario, garantendo agli utenti la possibilità di acquistare criptovalute senza l’obbligo di disporre di un conto bancario o di carte di credito. Ma questa apertura servirà realmente a dare una marcia in più alla community criptovalutaria? Gli utenti sapranno apprezzare la possibilità di prendere in prestito, e concedere finanziamenti sulle criptovalute, anche in un contesto di abbattimento delle complicazioni, come garantito da Dharma?
Probabilmente, solamente il tempo potrà fornirci una buona risposta in tal senso. E, soprattutto, solamente il tempo garantirà a Dharma il giusto spunto per poter ampliare o meno le proprie operatività, considerato che oggi giorno gli utenti sono in grado di prendere in prestito solamente ETH, o quasi.
Vedremo dunque quali saranno i risvolti di questa innovazione, e quali saranno i primi riscontri ottenuti dagli utenti che, dopo una prima fase di sperimentazione, possono ora utilizzare a pieno regime la piattaforma.