Nelle ultime 24 ore il mercato delle criptovalute è stato piuttosto piatto, con pochi balzi verso l’alto o verso il basso. Ontology, attualmente 19esima crypto per capitalizzazione secondo la classifica di CoinMarketCap, è l’unica tra le top 20 a registrare una performance particolarmente degna di nota. Così si crea l’occasione per parlare di un progetto che ha rapidamente acquisito popolarità, ma che raramente è al centro delle notizie di settore.
Nelle prime ore del 27 febbraio i token Ontology hanno visto un rialzo di prezzo del 7%, ma durante la giornata gli acquisti sono proseguiti fino ad arrivare in nottata ad un +10,3% rispetto al valore delle 24 ore precedenti. Un rialzo che sembra dovuto ad un’occasione piuttosto rara: Ontology, infatti, è riuscita a “rubare la scena” ad Ethereum portando sulla sua blockchain un progetto molto interessante.
L’annuncio di Pax
Non tutti conoscono Pax: si tratta di una versione meno controversa e più sicura di Tether, che promette di fare le stesse cose. Questa criptovaluta, infatti, è una stablecoin -ovvero il suo valore è costante rispetto al dollaro americano- e per ogni PAX sul mercato esiste un dollaro nelle riserve bancarie del progetto. In questo modo la criptovaluta risulta garantita sul dollaro, cosa che porta diversi vantaggi in termini di certezza del valore e fiducia degli investitori.
Fino a questo momento, PAX era negoziabile soltanto sulla blockchain di Ethereum. Il progetto, infatti, non ha una sua infrastruttura di rete ma si appoggia ad altri più grandi che hanno già predisposto l’adeguata rete decentralizzata per permetterne il funzionamento. In particolare, PAX è stato uno degli ERC-20 token più popolari nell’ultimo anno; questo tipo di token sfrutta direttamente Ethereum per funzionare, ma attraverso protocolli leggermente diversi dalle app decentralizzate e dagli smart contract che vengono normalmente eseguiti dalla virtual machine di Ethereum; questo consente maggiore velocità e minori costi di negoziazione.
Nella mattinata di ieri, il team a capo del progetto ha annunciato che a breve si potranno negoziare i suoi token anche sulla blockchain di Ontology. Per la prima volta molte persone si sono trovate a guardare i riflettori puntati su questo progetto, che ha trovato da subito terreno fertile per veder crescere la sua quotazione in una giornata di rialzi piuttosto rari.
Cos’è Ontology
Ontology, in modo del tutto simile ad Ethereum, è di base una virtual machine. Si tratta di una rete decentralizzata formata da minatori che, in cambio dei token promossi dal progetto, prestano la potenza di calcolo dei loro dispositivi. Questa potenza di calcolo e questa rete decentralizzata possono poi essere prese in prestito dagli sviluppatori di applicazioni e software, che possono lanciare i loro progetti sulla blockchain di Ontology pagando con i token che poi vengono riconosciuti ai miners.
La principale differenza rispetto ad Ethereum è che Ontology non si concentra particolarmente sui contratti intelligenti; questa mancanza è compensata da un grado di flessibilità decisamente maggiore per gli sviluppatori di app decentralizzate. Questo mercato è molto competitivo, in quanto oltre ai progetti già citati include altri player importanti come EOS e Tezos che fondano i loro progetti sulle stesse basi.