Brutte notizie per Celsius, almeno secondo quello che viene riportato dal Wall Street Journal, qualcosa che in molti sospettavano e che ora assume tutto l’aspetto di un incubo.
Perché almeno due investitori sembrerebbero non avere alcun tipo di intenzione di immettere liquidità per salvare il sistema, condannando dunque Celsius ad una triste dipartita, o comunque ad ulteriori periodi di difficoltà.
Ad aver detto di no sono stati un fondo pensionistico canadese, la Caisse de dépôt et placement du Québec, nonché WestCap Group. Il tutto, a quanto parrebbe e secondo quanto riportato da WSJ, con malcontento diffuso anche tra altri investitori che hanno partecipato a diversi round di funding in passato.
Maretta tra gli investitori: i soldi non sembrano esserci
Secondo indiscrezioni che sono state pubblicate da uno dei più affidabili giornali USA, ci sarebbero problemi nel rifinanziamento di Celsius. Come nella migliore delle tragedie il CEO del gruppo, che si sta facendo accompagnare da gruppi molto importanti nel tentativo di recupero, sta facendo il giro degli investitori che hanno già messo denaro nell’impresa, cercando capitali per ripartire.
Cosa alla quale avrebbero già risposto picche la Caisse de dépôt et placement du Québec, che ha partecipato ad un round di investimenti importanti, così come WestPac, che vede al suo vertice l’ex CFO di Airbnb, Laurence Tosi. Entrambe le aziende non avrebbero alcuna intenzione di iniettare capitali in Celsius per proteggerla dalla liquidazione.
Sono in pochi a sentirsi OK. C’erano a quanto pare più rischi di quanti ne fossero percepiti.
Questo il commento di una fonte del Wall Street Journal che avrebbe partecipato alle riunioni. Sentiment che sarebbe condiviso non solo dalle due aziende/fondi sopracitati, ma anche da altri. Una posizione dunque pesante per Celsius, che a questo punto (e ammesso che sia ancora valida) avrebbe da accettare soltanto l’eventuale offerta di Nexo, mentre altre aziende del comparto iniziano a scricchiolare.
Il livello di prezzo di Bitcoin che comporterebbe la liquidazione delle posizioni di Celsius più importanti e segnerebbe la fine totale per il progetto sono ancora lontani, ma c’è da aggiungere anche che non sappiamo la provenienza dei capitali offerti a copertura e che soprattutto diversi tra gli utenti stanno cercando di organizzare delle class action, azioni legali collettive che potrebbero avere impatti importanti sul precario equilibrio di Celsius.
Anche Finblox nei guai
A causa della sua esposizione verso Three Arrows Capital, il gruppo avrebbe limitato infatti le possibilità di prelievo.
Ai nostri cari utenti, Abbiamo monitorato con attenzione le condizioni del mercato e i numerosi report dei media che riguardano un borrower istituzionale di grande importanza, Three Arrows Capital – che è un investitore in Finblox. Abbiamo cooperato con 8 partner e protocolli, incluso 3AC, per offrire ritorni e spalmare i rischi. Basandoci sulle informazioni per ora in nostro possesso e sulla nostra volontà di preservare l’integrità della piattaforma – abbiamo preso le seguenti decisioni, mentre valutiamo le opzioni che abbiamo a disposizione per valutare gli effetti di 3AC sulla nostra liquidità e garantire un trattamento equo degli asset degli utenti nel sistema. Pausa per le ricompense per tutti gli utenti. Cambio ai limiti di prelievo (500 USD o equivalente al giorno, fino ad un massimo di 1500 USD al mese) per tutti i livelli di utenti. Ritardi per il referral program e le ricompense sui depositi. Disabilitata la creazione di nuovi cripto-indirizzi per gli utenti appena registrati.
Sempre secondo il lungo comunicato di Finblox, si tratterebbe di scelte necessarie per preservare la tenuta del sistema. Una buona notizia? Assolutamente no, dato che gli effetti a cascata innescati forse dal crack di Terra Luna e dal conseguente crollo dei mercati continuano a produrre i loro effetti.
il Dow Jones, un listino che contiene le 30 aziende considerate più rappresentative dell’industria americana, è calato del 12 per cento. Il crollo più grosso è stato però quello del Nasdaq, il listino che ospita tutti i principali titoli tecnologici, che dall’inizio dell’anno ha perso il 26 per cento.
La tecnologia vive una specie di crisi nella crisi, e il grosso calo dei titoli tecnologici statunitensi è una delle ragioni per cui l’andamento dei mercati è peggiore negli Stati Uniti che in Europa. Alcune singole aziende tecnologiche, come Netflix, Zoom o Peloton, che erano andate benissimo durante la pandemia, hanno subìto crolli devastanti, e negli ultimi mesi hanno perso fino al 70 per cento del loro valore. Altre, come Google o Amazon, si sono limitate a perdite del 20 per cento circa dall’inizio dell’anno.
Per dare una dimensione di quanto sia rilevante il calo delle borse americane: il Dow Jones ha registrato sette settimane di calo consecutivo, cosa che non avveniva dal 1980, mentre lo S&P 500 ha fatto registrare il peggior inizio dell’anno dal 1962.
Al confronto, le borse europee stanno facendo un po’ meglio. Anche per loro il momento peggiore è stato all’inizio del 2022, ma il calo è stato minore: tra il 10 e il 15 per cento per la maggior parte dei listini europei.
caro signor Antonio è il mercato GLOBALE che sta scendendo quindi non vedo il problema se anche BTC scende… in qualsiasi cosa chiunque abbia investito a livello di mercato azionario…fondi d’investimento ecc.. ecc….sta scendendo quindi perché si stupisce tanto del mercato delle criptovalute..?? sta scendendo come tutto quello che riguarda il mercato globale in pratica…e comunque BTC è ancora a 21000 dollari… se l’avesse comprato a zero dollari comunque sarebbe un bel guadagno no??? 😉
Ma qua tutti che parlate di crollo del nasdaq e del disastro. Ma crollo rispetto a cosa scusate? assistiamo ad una crescita senza senso da anni che ha portato a devi valori completamente irreali. Ora il mercato si sta semplicemente riequilibrando. Dovevate dire che quello che si è visto negli ultimi 2 anni non aveva alcun senso e non parlare di crollo. Tra l altro diversi titoli sono ancora a livelli superiori rispetto 1 anno fa. La percezione mediatica vi oscura la verità semplice dei numeri.