Bitcoin torna ad occupare le prime pagine delle riviste specializzate in economia e dei quotidiani che si occupano di finanza. Dopo un 2018 forse da dimenticare, il 2019 della più famosa delle criptovalute ha sicuramente preso un’altra piega e dall’inizio dell’anno Bitcoin ha fatto registrare un incoraggiantissimo +60%.
La criptovaluta per eccellenza torna dunque ad essere l’investimento con il più alto tasso di crescita per l’anno solare corrente, in un quadro economico che non lascia, per gli altri tipi di asset, presagire davvero nulla di buono.
Per gli esperti è arrivato il momento di legittimare Bitcoin come vero strumento finanziario
Dopo un 2018 che, come abbiamo già detto, è stato sicuramente da dimenticare, sembrerebbero essere molti di più gli esperti di investimenti pronti a scommettere sul futuro di Bitcoin.
Questo perché, come d’altronde affermato recentemente sui tipi di Cnn.com da Everett Millman – analista da Gainesville Coins – quella del 2018 è stata a tutti gli effetti una manovra correttiva dopo che il 2017 aveva fatto registrare un enorme crescita speculativa.
Dopo dunque le forti manovre correttive che hanno fatto perdere a Bitcoin più del 70% rispetto al suo momento di picco, sembrerebbe finalmente inaugurata la stagione della normalità, con Bitcoin finalmente pronto ad essere considerato una riserva di valore e un mezzo di scambio proprio come le valute FIAT.
Bitcoin cresce, mentre i mercati stentano
Interessantissimo anche il trend positivo che Bitcoin sta facendo registrare, se paragonato all’andamento generale dell’economia.
Le nuove politiche dei dazi imposte da Donald Trump hanno infatti causato scompiglio prima e sconquasso poi su tutte le principali piazze nazionali e internazionali.
Il Dow Jones è sotto di 500 punti dall’inizio dell’anno e lo stesso – grossomodo – può essere detto riguardo le altre principali piazze borsistiche a livello mondiale.
C’è poco di cui essere contenti anche sul fronte dell’economia reale – continuano infatti a rallentare tutte le principali economie europee, così come quella cinese, che per anni aveva sopperito, con la sua incredibile crescita, ai rallentamenti delle economie maggiormente sviluppate.
I motivi del ritorno di Bitcoin
I principali analisti del mondo crypto sembrano tutti concordare sulle *principali ragioni del ritorno di fiamma di Bitcoin e compagnia.
Bitcoin è stato oggetto di overselling, ovvero di vendite eccessive e ingiustificate rispetto al vero valore della valuta sui mercati, a causa di un’ondata di panico che ha colpito soprattutto i nuovi investitori.
Questa ondata di vendite prolungata si è ovviamente abbattuta sui prezzi di scambio della criptovaluta per eccellenza, portandola a meno di 4000 USD di valore, dopo aver sfiorato i 20.000 USD soltanto qualche mese prima.
Chi ha però acquistato a 4.000 USD oggi si trova con un incoraggiantissimo +60% rispetto ai prezzi di acquisto ad inizio anno. Niente male, soprattutto in un’economia che rallenta in modo spaventoso e che sembra scricchiolare ancora una volta sotto la minaccia della crisi.
Il futuro degli investimenti? Portafogli differenziati che non potranno che tenere conto anche delle criptovalute – e principalmente di Bitcoin – nella composizione del portafoglio.