Proprio ieri con Vito Lops de Il Sole 24 Ore avevamo evidenziato il fatto che in molti si siano ritirati verso gli stablecoin invece che verso Bitcoin. Mancava un altro pezzo però a questa analisi, che completa un quadro più che edificante anche in una giornata negativa per il mercato.
Ki Young Ju di CryptoQuant ha evidenziato infatti come nonostante la capitalizzazione di mercato sia scesa del 70%, in realtà molti di questi capitali siano rimasti nel circolo delle cripto, in particolare appunto sui principali Stablecoin.
Una situazione dunque meno negativa di quel che sembrava di primo acchito, anche se con qualche vicenda da analizzare con maggiore precisione rispetto a quanto fatto dal pur importante analista di CryptoQuant. Possiamo investire su questa notizia sul lungo periodo con eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il TOP degli strumenti operativi – intermediario che offre un listino completo di cripto, con 75+ asset a disposizione e la possibilità di approcciarli da un angolo squisitamente finanziario.
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Fuga da Bitcoin, ma non dagli stablecoin
Il sunto è proprio questo, ovvero quanto aveva affermato anche Vito Lops nella recentelive da Criptovaluta.it del quale è stato ospite. Abbiamo visto una forte riduzione dei volumi e degli investimenti nel mondo cripto e su Bitcoin, con il grosso dei capitali che sono rimasti però all’interno dell’ecosisstema degli stablecoin.
Qualcosa che ora viene confermato anceh da Ki Young Ju, che è uno dei leader di CryptoQuant, che sottolinea come in realtà una quantità di capitali molto importante in realtà stia aspettando tempi migliori per rientrare sul mercato.
Tutti stanno parlando di mercato bearish, ma la maggioranza di loro non ha lasciato il mercato cripto. Stanno soltanto aspettando il bottom. Il marketcap di #Bitcoin è sceso del 70%, ma i top stablecoin hanno perso soltanto l’11%.
Una questione che in linea di massima è corretta, anche se ci sono altre questioni da analizzare, dato che il mero dato numerico on chain potrebbe raccontare una storia diversa da quella reale.
In realtà i redeem presso i principali stable sono stati importanti
Tether ha parlato di circa il 19% delle risorse che aveva a disposizione e quindi il dato che vediamo on chain potrebbe essere frutto anche di un certo ritardo tra il redeem e l’effettiva distruzione dei token. Rimane comunque valida l’intuizione principale, ovvero che non tutto il 70% di calo del marketcap abbia preso altre strade.
La matematica dietro questa analisi non è delle più intuitive (il marketcap non è esattamente denaro “reale” nel sistema, o meglio non necessariamente) ma il punto che dimostra è comunque di quelli da tenere in considerazione per valutare come si sta muovendo effettivamente il mercato. Un mercato in difficoltà, ma non per questo morto.