Ancora un tentativo di acquisizione da parte di Alameda / FTX, questa volta però terminato con un diniego da parte di Voyager, uno dei player del mondo cripto che si trova in maggiore difficoltà.
Una situazione se vogliamo anomala, ma che ci aiuta anche a capire come si sta muovendo il mercato in queste ultime ore e probabilmente il fatto che il contagio è ormai agli sgoccioli (anche se restano comunque da valutare le posizioni di diversi piccoli exchange). Una situazione da studiare anche per capire, da investitori, gli errori da non ripetere in futuro.
Un mercato che comunque ha tenuto nel corso del weekend e sul quale possiamo investire con eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il TOP degli STRUMENTI di trading – intermediario che ci permette di accedere ad un listino che include 75+ cripto tra le migliori presenti sul mercato. Un intermediario che ci permette di operare con strumenti fintech unici.
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Voyager rifiuta l’aiuto di FTX: cosa sta succedendo
La situazione di Voyager dovrebbe essere nota ormai a tutti, quando sono già passate settimane dai primi segni di cedimento di diversi operatori nel settore. Una situazione generale nella quale FTX, insieme ad Alameda, sta cercando di intervenire mettendo sul piatto quantità di denaro importanti.
Quantità di denaro tali da aver fatto già parlare in diversi, noi compresi, di comportamento di FTX da banca centrale, da operatore che in tempi evidenti di crisi interviene come prestatore di ultima istanza. Una narrativa che aveva tenuto però fino, appunto, a Voyager. Secondo il gruppo in difficoltà gli interventi di FTX sono in realtà dei tentativi di acquisizione a prezzi decisamente inferiori rispetto a quelli di mercato.
Un comportamento pertanto rapace, molto lontano da quell’immagine di salvatore del comparto che il gruppo stava provando a cucirsi addosso. Sta di fatto che Voyager ha rimandato l’offerta al mittente, citando la necessità di salvaguardare i propri clienti in un momento di difficoltà così importante.
Con FTX che comunque non rimarrà a guardare, perché starebbe già cercando di intervenire sulle crisi di diversi exchange cripto in particolare in lontano oriente, dove la crisi starebbe facendo emergere delle situazioni difficili che necessitano di ricapitalizzazione.
Che succede? Il contagio è al termine o no?
Il contagio sembrerebbe essere al termine almeno per quanto riguarda player che possono muovere delle quantità di denaro importanti, e quindi che potrebbero continuare ad innescare degli effetti a valanga.
Per quanto riguarda i piccoli player, come i diversi exchange nel lontano oriente sui quali si dubita, ora, in termini di liquidità e di capacità di rimborsare i fondi versati dai clienti. Su queste situazioni sembrerebbe essere pronta ad intervenire FTX insieme ad Alameda. Ancora una volta nel tentativo di fermare il contagio – e magari di fare shopping a forti sconti.
Per quanto però potrà sembrare rapace come comportamento, rimane un’operazione in libero mercato, che chi ha i capitali sufficienti potrà contrastare liberamente. Staremo a vedere come evolverà la situazione, certi però di quanto abbiamo detto già diverse volte su Criptovaluta.it: da questa crisi enorme emergeranno con ancora più forza gli intermediari con liquidità e potere sfruttati nel modo giusto. Un’ulteriore centralizzazione dei player di settore che dovrà far pensare e riflettere.
Buongiorno, il mio assistito, che si rifiuta di commentare fino a che non sarà riuscito a portare in tribunale il cosiddetto troll, mi dice di riferirvi che lui, il mio assistito tempo fa diceva che ftx si stava comportando, seppur rispettando la legge, più da squalo che da buon samaritano.
Come dice sig. Giorgio?
No non posso denunciare tutta la terra di mezzo, il regno di mordor e gran burrone, prima o poi il subumano la farà la cazzata di venirla a trovare su linkedin e poi gli mangiamo casa e terra come le ho promesso.
Si lo so lei è stato gentile e premuroso con lui, ma cosa vuole non tutti hanno il suo QI.
Si ok una volta che l’ha lasciato con le braghe di tela potrà convertire tutto in bitcoin.
Sì ok, Dottor Pesci il mio assistito le manda i suoi saluti.
Ossequi dottore. Grazie, rigiri al caro Giorgio i ns saluti , confermandole, che qui la porta per lui è sempre aperta.
Un cordiale saluto
la capisco 😀
non è mio figlio vero? è un bel po’ che non lo leggo più (gli ho staccato internet) 🙁
Buongiorno signora, ho sentito parlare di lei, purtroppo non posso divulgare dati sulla vicenda essendoci un’indagine in corso.
Quel che posso dirle è che se suo figlio dovesse risultare implicato nel fatto le garantisco che il ragazzo da quel momento in poi desiderera’ essere ovunque in questa galassia tranne che su questo pianeta.
Le porgo i miei cordiali saluti.
P.S.
Approfitto per portare i ringraziamenti al Dottor Pesci da parte del mio assistito per le sue sempre gentili e amichevoli parole.
Insultare su internet è un reato – quello di diffamazione – se l’offesa viene proferita su una pagina visibile da almeno due persone. Quindi, basta anche un post su un gruppo chiuso a pochi utenti per far scattare l’illecito penale.
Come hanno chiarito le Sezioni Unite della Cassazione, in questo caso, si applica l’aggravante per aver utilizzato un mezzo di comunicazione pubblico. In particolare, la sanzione per chi offende qualcun altro sul web è questa: la reclusione da sei mesi a tre anni oppure la multa non inferiore a 516 euro.
Buongiorno mi permetto di aggiungere che questo è solo il penale, la persona offesa può ricorrere in parte civile e chiedere dei risarcimenti economici.
Distinti saluti