La Chiesa cattolica di Washington apre alle criptovalute per le donazioni in favore della propria arcidiocesi. Voluta da Parish Support Initiative, ente a sostegno della parrocchia americana, l’iniziativa vede la luce grazie alla collaborazione con Engiven, piattaforma specializzata in donazioni verso enti religiosi e di beneficienza.
L’ente è impegnato nel sociale, con interventi dedicati ai meno abbienti e a chi ha bisogno di assistenza sanitaria. Criptovalute e cause umanitarie ancora insieme, questa volta sotto le insegne della Chiesa cattolica.
Un altro segnale della centralità delle criptovalute anche dove forse meno ce lo aspettiamo. E possiamo investire su tutto il comparto con Capital.com – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il top degli strumenti di trading – intermediario che ci offre accesso al mercato cripto con 140+ asset già inseriti a listino.
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La chiesa cattolica si fa finanziare in cripto
L’arcidiocesi di Washington riunisce oltre 650.000 fedeli, che trovano unità in centinaia di parrocchie dislocate nel Maryland e Washington DC. L’istituzione ecclesiastica annovera anche 90 scuole e diversi centri in cui fornisce assistenza, istruzione e supporto fisico oltre che spirituale ai più bisognosi.
Dell’opera benevola si fa carico Parish Support Initiative, ente che sostiene parrocchie, missionari e cittadini in difficoltà nella vasta area di influenza dell’arcidiocesi. L’organizzazione raccoglie fondi da destinare alla causa sociale, e grazie alla recente partnership stretta con Engiven è ora in grado di sfruttare la blockchain per la sua opera.
La nostra diocesi è pronta a sfruttare le ultime tecnologie per coinvolgere in misura crescente i fedeli e tutti i suoi sostenitori. Per loro sarà più facile appoggiare la nostra causa e contribuire a diffondere il Vangelo nel mondo. Engiven è fondamentale per la riuscita della nostra missione, perché ci mette a disposizione una piattaforma valida e facile da usare.
Questa la sintesi del pensiero di Joseph M. Gillmer, che nell’arcidiocesi ricopre il ruolo di Direttore Esecutivo dello Sviluppo. In effetti il funzionamento della piattaforma è piuttosto intuitivo: una volta sulla pagina è sufficiente selezionare il programma a cui si vuole aderire, scegliere la criptovaluta preferita e inviare l’importo, anche nell’anonimato.
La piattaforma supporta Bitcoin e oltre 90 altri asset, tra cui Ethereum e alcune meme come Dogecoin. Il sito mette a disposizione un convertitore istantaneo, che mostra l’equivalente in valuta fiat dell’importo scelto per la donazione. Un sistema semplice ed efficace che permette anche a chi non ha alcuna esperienza in materia di poter contribuire alla causa.
Per la causa di Dio questo ed altro
Un impianto decisamente inclusivo per un’iniziativa che vede ancora una volta l’intero comparto al servizio di cause umanitarie reali e concrete. Non è la prima volta che ci ritroviamo a commentare lodevoli opere a sostegno dei più bisognosi: tra i tanti esempi possiamo citare la raccolta ibrida fiat/crypto organizzata dai vincitori dell’ultimo Eurovision in favore del popolo ucraino.
In quell’occasione i benefattori sono stati ricompensati con NFT messi in palio direttamente dalla band vincitrice, per un’operazione che mostra delle analogie con quanto organizzato da Chevrolet, che ha messo all’asta una Corvette Z06 in edizione unica, attraverso un’asta NFT. I proventi dell’operazione sono stati interamente donati a DonorsChose, ente americano di beneficienza che promuove l’istruzione nelle scuole pubbliche del Paese.
Adesso è il turno della chiesa a stelle e strisce farsi carico di una nobile iniziativa, o meglio di declinare la sua opera in chiave Web3, con il Vaticano che nei mesi scorsi aveva fatto da apripista rendendo il suo enorme patrimonio artistico disponibile a tutti.