Dati incoraggianti, se così vogliamo chiamarli, per quanto riguarda l’inflazione USA, che registra un +8,5% anno su anno, contro aspettative che erano all’8,7% e in ribasso anche rispetto al mese precedente.
Tutto alle spalle? È per questo che i mercati festeggiano? Niente affatto, anche se un valore più basso delle attese ha ovviamente spinto in alto il prezzo di Bitcoin, così come ha fatto per tutto il resto del comparto. Dato che ci attendono comunque dei momenti complicati sul mercato, è bene capire le possibili conseguenze di un dato di questo tipo.
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Inflazione al di sotto delle aspettative: il mercato cripto e Bitcoin spinge al rialzo
Il dato è stato comunicato alle 14:30 e rispetto alle aspettative degli analisti si è rivelato essere più basso. L’inflazione anno su anno è dell’8,5%, dato importante sotto due diversi aspetti. Da un lato infatti abbiamo un dato più basso rispetto a quanto si aspettavano più o meno tutti, dall’altro un dato più basso rispetto a quello del mese precedente, almeno anno su anno. Il che potrebbe voler dire che il picco è ormai alle spalle, altro segnale che i mercati hanno interpretato in modo positivo.
Tutto è passato? No, anzi. La situazione rimane assolutamente lontana dalla normalità e non dovrebbe andare ad impattare sui piani di Federal Reserve, che con questo dato dovrebbe confermare i 75 punti base di rialzo anche per il prossimo incontro del FOMC. Qualcosa che non dovrebbe dunque avere grande impatto di lungo periodo, tanto per Bitcoin quanto per il resto del mercato cripto.
Nel frattempo nel momento in cui scriviamo Bitcoin prova a riconquistare i 24.000$, con il mondo degli altcoin che invece cresce addirittura di più, con Ethereum sopra i 1.800$. Livelli di prezzo che dovranno essere confermati nelle prossime ore.
Il peggio non è passato, ma cominciano a crearsi condizioni per un certo ottimismo
Al contrario di quello che leggeremo dai più pronti all’entusiasmo, cambia poco della situazione generale. O meglio, c’è del buono perché non stiamo peggiorando e perché, seppure in misura minima, c’è un miglioramento.
La lotta è ancora lunga, così come è lungo il cammino di ritorno ad una sorta di normalità sui mercati finanziari. Le situazioni da continuare a monitorare sono diverse sia negli USA, sia in Europa, con il nostro continente che sembra però essere in condizioni decisamente peggiori e con un futuro, possibilmente, ancora più incerto.
Prima di dichiarare il picco alle spalle…
Prima di dichiarare il picco di prezzo alle spalle, sarà il caso di attendere il dato di settembre e quello di ottobre, al fine di verificare se il ribasso (che è comunque riduzione della crescita e non una riduzione dei prezzi) sia da considerarsi come duraturo o meno.
Per quanto si possa salutare con un pizzico di entusiasmo questo ritorno delle candele verdi, per chi guarda al lungo periodo sempre meglio continuare a considerare tutti i fattori coinvolti nel futuro del mondo economico.
Caro Gianluca sarò molto franco. Sei bravo, davvero bravo nel tuo business. Però giuro nelle previsioni non ne azzecchi una manco una.