Ulteriore passo in avanti per l’evoluzione Web3 di Instagram. Il social delle fotografie introduce nuove funzionalità sulla scorta di quanto pianificato e portato avanti da mesi, a opera di un ristretto gruppo di beta tester.
Con l’aggiornamento di oggi Zuckerberg conferma il collegamento di un crypto wallet al profilo utente, la possibilità di creare e condividere token non fungibili senza commissioni aggiuntive, e l’interoperabilità di questi ultimi tra Instagram e Facebook. Novità non troppo nuove, ma che finalmente diventano operative, almeno per un ristretto gruppo di utenti selezionati.
Altro ottimo segnale per le chain che sono state scelte da Facebook per il supporto dei suoi NFT, che possiamo trovare tutte anche sulla piattaforma sicura Capital.com – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito e senza limiti di nessun tipo – intermediario che ci permette di investire sul meglio del mercato cripto, con una scelta di 140+ asset già inseriti a listino.
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Facebook e Meta vanno all in nella Web3
Ormai sta diventando una telenovela: il rapporto d’amore tra Instagram e NFT tiene banco da mesi, e periodicamente torna a rimpolpare il feed che dedichiamo a Zuckerberg e soci. Vale la pena quindi spendere qualche riga per fare un recap esaustivo, per capire a che punto sono i lavori in quel di Menlo Park.
Dell’operazione ne parliamo ormai da un po’, quindi andiamo a ripescare solo i fatti principali. Sul finire dello scorso anno avevamo dato voce ad Adam Mosseri, che per primo si era sbottonato sul piano di sviluppo in chiave blockchain della piattaforma.
L’uomo a capo di Instagram non si era sbilanciato più di tanto, confermando che l’azienda era impegnata in un piano di sviluppo dei propri NFT, ma a poco è valso il laconico Non abbiamo ancora nulla da annunciare, dato che i primi screenshot erano trapelati già a partire della primavera precedente.
Il dirigente classe 1983 non ci ha ha scoraggiati, e siamo rimasti saldamente sul pezzo per riportarvi le dichiarazioni di Zuckerberg in persona, che qualche mese più tardi annunciava la possibilità di creare i token in-app, anche se all’epoca mancavano dettagli tecnici a riguardo, e di poterli condividere tra le piattaforme del gruppo.
Promessa mantenuta
Quella che aveva tutta l’aria di una promessa è stata poi mantenuta quando, in maggio, Il CEO di Meta si era finalmente sbottonato su tecnicismi che per noi sono stati la prova lampante di un percorso evolutivo concreto, e coerente con gli annunci delle puntate precedenti.
Prima dell’estate abbiamo quindi visto confermare Ethereum come base tecnologica per i Non Fungible Token, con la chain che sarebbe stata affiancata in un secondo momento da Flow, Solana e Polygon, stando agli annunci. Il tutto, per lasciare il massimo grado di libertà agli utenti in termini di usabilità e mercato.
Andiamo avanti: in agosto Zuckerberg aveva annunciato l’apertura a Coinbase per ampliare il numero di wallet utilizzabili sulle piattaforme Meta, andando così a estendere il potenziale bacino di utenti alle prese con i NFT del gruppo.
I grandi social tutti dalla parte dei NFT, con qualche mugugno
Un piano di sviluppo ampio, articolato e posto in opera seguendo la politica dei piccoli passi, che poi proprio piccoli non sono: ai piani alti di Menlo Park stanno di fatto adottando le soluzioni più efficaci sul piano tecnico, ma anche per quanto riguarda l’aspetto commerciale e funzionale. Questo la dice lunga sulla lucidità e sulla visione d’insieme dimostrata dal team di Zuckerberg.
L’idea di mandare avanti ristretti gruppi di utenti a sondare le nuove funzionalità è stata ripresa anche per gli ultimi aggiornamenti, di cui vi diamo notizia in questa occasione. Sappiamo infatti che a partire da questa settimana Instagram permetterà di creare e condividere NFT e collegare un crypto wallet al proprio profilo. I Non Fungible Token permetteranno inoltre di identificare automaticamente l’autore, e la piattaforma permetterà di creare e condividere collezionabili senza commissioni aggiuntive.
Un piccolo passo per pochi ristretti utenti, e magari un deciso passo indietro per Vitalik Buterin, che probabilmente dovrà iniziare a ricredersi circa le mire espansionistiche di Zuckerberg in direzione Web3: i suoi piani procedono con costanza e credibilità.