Il mondo delle CBDC non intriga soltanto le banche centrali, almeno negli USA. In America al contrario sembrerebbero essere i privati, raccolti nel Digital Dollar Project (che poi tanto privato non è) a fare i più importanti passi in avanti. Passi in avanti che a quanto pare coinvolgeranno anche Ripple, almeno secondo quanto è stato diffuso dal progetto.
Una presenza che non dovrebbe stupire nessuno, data la particolare natura di Ripple all’intersezione tra il mondo di banche e finanza e mondo cripto, cosa che solleva non poche questioni e non poche polemiche all’interno del mondo delle criptovalute. Una posizione però che è di forza di Ripple, almeno per chi è capace di andare oltre le antipatie personali.
Un buon segnale per $XRP, criptovaluta che possiamo trovare all’interno di eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il MEGLIO degli STRUMENTI di TRADING – intermediario che ci permette di investire su 78+ cripto asset, tutti scelti tra i migliori del comparto anche per prospettive future di investimento.
Sempre tramite questo intermediario possiamo accedere al mondo del trading automatico con il CopyTrader, sistema che permette di investire nella copia dei più bravi, così come permette di operare con gli Smart Portfolios per l’investimento in panieri cripto. Con 100$ di investimento minimo possiamo passare al conto reale di trading.
Ripple nel Digital Dollar Project: il gruppo di Garlinghouse punta alle CBDC
Ripple colpisce ancora. O meglio, conferma la sua presenza in uno spazio enormemente controverso almeno per gli appassionati di cripto e di Bitcoin della prima ora. Parliamo dello spazio delle CBDC, ovvero le valute digitali che fanno capo alle banche centrali, per molti strumenti di controllo travestiti da criptovalute.
Non è però un mistero che Ripple, insieme in realtà a tanti altri gruppi commerciali dello spazio cripto, non disdegni di occupare questo segmento. Un segmento che se dovesse effettivamente prendere piede anche in Occidente, potrebbe essere tra i più remunerativi in termini di ritorni sull’investimento.
La notizia è che il Digital Dollar Project, un progetto privato che vede la collaborazione di Accenture con la Digital Dollar Foundation ha deciso di includere, insieme ad altre aziende, anche Ripple per lo sviluppo di soluzioni da valutare per un’effettiva proposta anche in termini politici. Una notizia importante non solo per la rilevanza del progetto – nonostante dalle parti di Fed si sia piuttosto tiepidi sull’eventualità che si parta – ma anche per lo statuto dei partner. Tra i co-fondatori abbiamo ad esempio J. Chris Giancarlo, ex direttore del CFTC, tanto per citare uno tra i più importanti dirigenti del settore pubblico americano, passato ora a questo tipo di attività.
Un segnale importante della prestanza di Ripple nello spazio dove pubblico e privato vanno ad intersecarsi. E segnale altrettanto importante della forza delle pubbliche relazioni di questo gruppo, nonostante i problemi legali che sta vivendo proprio negli USA.
Il “collaborazionismo non piacerà a molti, ma pazienza**
Le cose andrebbero comunque divise sul piano finanziario e sul piano delle proprie convinzioni personali. Criptovaluta.it è stata sempre molto chiara riguardo le CBDC, che sono uno strumento potenzialmente molto pericoloso e probabilmente degno della più strenua delle opposizioni.
Dal lato finanziario, se la cosa dovesse precedere (e interesserà qualcuno) si tratta di un ottimo segnale per Ripple, che si conferma così come uno dei più importanti progetti nello spazio “istituzionale” nel quale il mondo cripto sta cercando, non senza una certa fatica, di inserirsi.