Il linguaggio delle criptovalute entra di diritto nel più antico vocabolario statunitense. Per la prima volta, i non addetti ai lavori troveranno termini tecnici del comparto tra le pagine del tomo edito da Merriam-Webster.
Comparto che registra così un sigillo della sua penetrazione all’interno della società, e non solo quindi negli ambienti di tecnici o investitori. Acquisti, rimesse internazionali, vita quotidiana, e ora anche dizionari: le cripto sono ovunque, tranne che nei codici di alcuni regolatori. Per loro sarà il caso di aggiornarsi?
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Il Merriam-Webster introduce Metaverse e Altcoin
Un giorno ti svegli e la regina che credevi immortale non c’è più. E da qualche giorno, per giunta. L’Italia del basket e quella del volley salgono sul tetto del mondo, mentre quella dei motori affonda a Monza insieme a Ferrari e alla Formula 1 stessa, colpita al cuore da una scellerata gestione gara ad opera della FIA proprio nel Tempio della Velocità. Roba da TSO.
In più si torna a scuola dopo i bagordi estivi. Prima ora: apri il vocabolario e leggi Altcoin. Altche? No, ci dev’essere un’errore di stampa. Da docente in lingue ti tuffi nella definizione per venirne a capo, e tra le righe leggi Bitcoin, che ti suona già più familiare. Questa l’ho sentita dal collega di economia un po’ fuori di testa, ma che ci fa nel dizionario?
E così, tempo di rimettere insieme i due mesi di ferie col traumatico risveglio da avvenimenti epocali, e arrivi al dunque: il lessico dell criptovalute è finalmente sdoganato. E poi c’è anche Ethereum, quella pure l’ho sentita, ma chissà dove? Ne parlava il figlio nerd del collega di informatica, forse.
Entrambi i termini vengono citati nella definizione di Altcoin, quasi mezza pagina per scoprire che ne esistono circa 20.000: sarà il caso di aggiornarsi? Continuiamo a spulciare: NFT l’ho sentita da Bigazzi quando gli ho sequestrato lo smartphone. Era l’alunno che si vantava di essere il Trump del crypto gaming durante la lezione.
Ormai fenomeno pop
Evidentemente, deve aver pensato il docente in questione, sta faccenda delle criptovalute non è una fesseria. Da profano magari pensava fosse fuffa, d’altronde anche la TV ne aveva parlato con toni allarmistici. Un nuovo schema Ponzi? Non ci sarebbe mai cascato perché lui, a certi ambienti, nemmeno ci si avvicina. Salvo poi scoprire grazie all’autorevole pubblicazione che molte di quelle cose, come il metaverse ad esempio, fanno già parte della sua vita di cittadino digitale.
E spulciando tra le testate di settore salta fuori anche come molte di queste applicazioni sono più diffuse di quanto si creda, dati alla mano.
Sfumature semantiche a parte, perché su alcune definizioni pare siano diversamente interpretabili, quella di Merriam-Webster è una testimonianza di quanto DeFi e criptovalute siano presenti nella vita quotidiana di tutti noi.
Termini che entrano in un’autorevole dizionario così come sono entrate nel linguaggio dei popoli che a ogni latitudine si scambiano informazioni, ricchezza, cultura, esperienze, grazie a una tecnologia, quella della blockchain, che è tra noi da tempo e che sta esplodendo in un’iperbolica gamma di applicazioni possibili.
E non necessariamente dedite a scam e truffe, anzi, è più facile che accada il contrario proprio per come sono strutturati gran parte dei progetti in essere. Sarà MiCa arrivato il momento di aggiornarsi anche dalle parti di Bruxelles?