Con il 68% delle preferenze Pierre Poilievre si conferma leader del Partito Conservatore canadese, e si candida alle prossime presidenziali proponendo Bitcoin come strumento per proteggere il Paese dall’inflazione.
Poilievre è un fermo sostenitore del comparto, posto al centro della sua recente campagna elettorale. Come in ogni gioco di potere che si rispetti, non sono mancati detrattori e critiche del caso. Il politico tuttavia tira dritto, e parla di decentralizzazione per ridurre l’influenza dei banchieri sull’economia e sulla politica dello Stato.
Un buon segno per Bitcoin e il resto del comparto? Sarà da valutare, anche se sul breve si tratterà sempre di pubblicità gratis per tutto il comparto. Un comparto sul quale possiamo investire anche con eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il meglio del comparto a disposizione – intermediario leader del Fintech a livello mondiale e che ci permette anche di investire su un listino di 78+ cripto asset e in constante espansione.
Sempre all’interno di quanto viene offerto da questo intermediario troviamo anche il CopyTrader, sistema di copia integrale dei migliori investitori del settore, con un semplice click e con la possibilità aggiuntiva di spiare le loro posizioni. Con il WebTrader invece possiamo investire sul mercato per conto nostro, sempre facendo però affidamento sul top degli strumenti. Con 100$ possiamo passare al conto reale.
Ancora Poilievre: Bitcoin e cripto nella prossima campagna elettorale in Canada?
Vuoi perché conservatore, quindi ideologicamente poco affine a eccessivi paletti in fatto di politica economica, vuoi perché esposto personalmente, fatto sta che Pierre Poilievre ha costruito su Bitcoin e criptovalute un’efficace campagna elettorale, presentandosi alle prossime politiche come rappresentante per la destra canadese.
Al quadro va aggiunto un’altro aspetto di primaria importanza: le cripto sono quasi del tutto uscite dalla nicchia, e si presentano oggi al grande pubblico scevre di quella patina grigia con cui certa stampa ha cercato di dipingerle per lungo tempo. E nonostante la relativamente scarsa penetrazione tra i canadesi, ancora probabilmente cauti sul tema.
Interessi personali e divulgazione insieme, certo, ma poco ci interessa: quello che fa notizia è il messaggio rivoluzionario di cui Poilievre si fa portavoce. Dovesse diventare primo ministro, la sua prima azione sarebbe quella di semplificare il quadro normativo con cui il Canada ha affrontato il delicato argomento dei crypto asset.
Queste le sue intenzioni dichiarate, e la parola potrebbe avere un seguito: già ministro e parlamentare da tempo, il nativo di Calgary si è già espresso in favore delle criptovalute come paracadute per il Paese dall’inflazione che sta mettendo in difficoltà l’economia locale, e non solo. Nella scorsa primavera inoltre il conservatore si era detto pronto a normare su Bitcoin, Ethereum e comparto in generale con l’intenzione di rendere l’economia canadese meno centralizzata e meno esposta all’influenza delle lobby bancarie.
Una battaglia di campo
Parole dure, ma sembra che gli argomenti abbiano fatto presa sull’elettorato interno, che lo ha premiato con le preferenze in 22.993 seggi su un totale di 33.800. Un successo lampante, basato anche sulla campagna a favore dei crypto asset che lo ha esposto anche a qualche critica da parte degli oppositori.
Ma le scaramucce del caso, derivate dal suo aver pagato in Bitcoin un ristoratore locale, hanno una genesi ben più lontana nel tempo. Sono anni che Poilievre punta sulla carta del popolo: a suo dire i canadesi dovrebbero riprendere il controllo delle proprie finanze e della propria moneta, con l’aperta opposizione alla Banca Centrale del Canada sullo sfondo.
È in questo quadro che va letto il crescente consenso che Pierre Poilievre registra in patria: visto da molti come populista, e in effetti la sua capacità di parlare alla pancia della gente non è in discussione vedi caso rivolta dei camionisti, dovesse salire al potere avrà l’occasione per scrollarsi di dosso l’immagine di vaffa-man.
Sarebbe un bel colpo per il comparto: Pierre Poilievre si è pubblicamente speso in elogi verso blockchain e cripto in più di un’occasione, e un suo operato poco sobrio farebbe da assist fin troppo ghiotto per le parti avverse. Sarebbe meglio servire ai detrattori argomentazioni inoppugnabili, e lasciar parlare la realtà dei fatti.