Il CEO di Ripple, Brad Garlinghouse, ha parlato apertamente della necessità che le grandi banche inizino ad utilizzare le criptovalute.
Parlando a Recode Decode with Kara Swisher, come riportato dal magazine Vox, Garlinghouse ha affermato che attualmente il mercato criptovalutario sta compiendo degli interessanti progressi, che hanno permesso alle crypto di elevarsi dall’impressione generale che si tratti di attività “illecite” ad asset per la speculazione, e quindi da asset speculativi a utility per l’utilizzo quotidiano.
Per poter accelerare questo processo, lo stesso Garlinghouse ha ammesso che una parte importante del proprio lavoro è quello di convincere le istituzioni finanziarie (incluse alcune grandi banche come Citibank e Deutsche Bank) a comprendere che le criptovalute costituiscono una parte integrante e inevitabile del futuro dell’industria creditizia, anche se forse non nell’immediato futuro.
È anche per questo motivo che il lavoro di Ripple può ben esser considerato come lungimirante, permettendo a queste istituzioni di avviare le prime transazioni sulla blockchain, in maniera tale da farsi trovare pronti a quando potranno dare l’accesso a miliardi di transazioni da parte di persone anche prive di rapporti bancari.
Garlinghouse ha quindi specificato che non vi è alcun interesse nel far sì che i titolari di criptovalute rimangano necessariamente anonimi, come invece era nelle intenzioni dei fondatori di Bitcoin. Il proprio obiettivo è dunque – in altri termini – quello di rendere questa nuova tecnologia a disposizione per banche e istituzioni governative, piuttosto che far sì che possa essere sfruttato per transazioni anonime.
In conclusione della sua intervista, Garlinghouse è stato ancora più chiaro, affermando di “voler cambiare il sistema lavorando insieme al sistema”, e rammentando che quella della blockchain è una tecnologia innovativa che può generare significativi benefici per la società, riducendo le frizioni nel commercio globale e permettendo alle persone in tutto il mondo di accedere a più mercati e competere in modo più efficiente.