Yuga Labs fonda Bored Ape Yacht Club Council, un consiglio composto da un’élite di sette scimmie particolarmente influenti, e che si sono contraddistinte per i contributi profusi nell’esclusivo club nel tempo.
Un club nel club che dovrebbe rappresentare l’intera comunità di scimmie annoiate e guidarle nelle scelte dell’immediato futuro in fatto di comunicazione interna, e sulla scelta delle iniziative da sposare.
Un buon passo in avanti per la gestione del gruppo, che potrebbe avere anche delle ripercussioni sul prezzo di $APE, token che è il più rappresentativo del mondo legato a BAYC e che possiamo trovare anche su Capital.com – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con INTELLIGENZA ARTIFICIALE – un intermediario che ci propone 140+ cripto già inserite a listino e tutti i migliori strumenti del mondo per inserirli in un piano di investimenti.
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Ecco il Council per le Bored Ape
Sono Peter Fang, Negi, OxWave, Laura Rod, Sera, Josh Ong e OxEthan le Bored Ape selezionate per rappresentare l’intera comunità intorno ai tavoli (virtuali) del Bored Ape Yacht Club Council. La crème de la crème dei NFT più esclusivi in circolazione. I personaggi selezionati in prima battuta sono sette, ma non è escluso che il concilio possa in un futuro ospitare altre personalità di spicco.
Dal sito ufficiale salta fuori una specie di atto costitutivo, o perlomeno d’intenti: il Gotha BYAC servirà a Yuga Labs per plasmare il futuro del club. Il direttivo è composto da un manipolo di scimmie selezionate per la loro proattività in favore dell’organizzazione. Sono incaricati di raccogliere umori e proposte della base attraverso un forum dedicato.
Il distillato BYAC è autonomo, e tra gli altri incarichi dovrà portare avanti nel migliore dei modi le iniziative volute dalla comunità, che si traducono in azioni commerciali, opere di beneficienza e le più disparate iniziative da portare avanti nel metaverse così come nella vita reale, ad esempio in occasione di eventi sovvenzionati dal club.
Un altro organo di governance?
L’operazione dovrebbe garantire ai possessori dei (costosi) Non Fungible Token uno strumento in grado di raccogliere le loro opinioni, i loro suggerimenti e più in generale la loro visione del mondo e del business ai tempi della blockchain, perché in tali ambienti, alla fine, si parla in massima parte di soldi.
Questo consiglio, è solo il punto di partenza, in futuro ce ne saranno altri. È necessario per stabilire procedure più formali ed efficienti per raccogliere il feedback della comunità e i suoi consigli, in una prospettiva di continuità.
Questa la dichiarazione d’intenti, o perlomeno un suo estratto, con cui Yuga Labs presenta questa sorta di CDA on chain che, stando ad autorevoli fonti di settore, ha fatto storcere il naso a più di una scimmia.
Uno strumento di rappresentanza che muove da condivisibili intenti, ma che forse potrebbe essere percepito dalla base come un tantino oligarchico, senza con ciò mettere in dubbio l’operato dei sette puri attorno a cui la comunità dovrebbe stringersi.
O a cui far riferimento: forse è questa la nota stonata del progetto, se consideriamo che i possessori BYAC sono in massima parte opulenti personaggi che, con buone probabilità, condividono la cultura del self made man. Personalità affini a Bitcoin e criptovalute immaginiamo anche per quel grado di libertà, non solo finanziaria, impossibile da replicare in contesti tradizionali, spesso anche nella DeFi, e che si ritrovano adesso con un manipolo di rappresentanti a cui riferire.
Eppure OxWave, uno dei primi ad aver adottato le scimmie amiche di Apecoin e membro del consiglio è mosso da nobili intenti: vuole raccogliere idee e sentimenti della comunità anziché portare avanti a spada tratta le sue iniziative personali.
Al centro delle discussioni anche il tema della sicurezza, con oltre 400 NFT BAYC che risulterebbero essere stati rubati su OpenSea, piattaforma che da questo punto di vista è invece molto attenta e pronta a ricompensare chi è in grado di segnalare bug critici con sostanziosi assegni.