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Bitcoin: morirà o ripartirà? | Oggi può decidersi tutto! [Analisi]

Sì, il gran giorno è arrivato per conoscere le sorti di Bitcoin, del mondo cripto e dei mercati finanziari in generale. Il gran giorno che vedrà i dati sull’inflazione, tanto in Europa quanto negli USA, al centro del dibattito. Per quanto riguarda la nostra parte di mondo, abbiamo già un poco incoraggiante 10%, che per chi vuole vedere il bicchiere mezzo pieno è almeno in linea con le previsioni.

La grande attesa sarà però per i dati sull’inflazione USA, per i quali offriremo un commento a caldo sul nostro canale YouTube insieme a Filippo Angeloni. Situazione tesa, ma che almeno secondo una parte rilevante degli analisti sarebbe già piuttosto definita.

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Inflazione tedesca in doppia cifra, attesa per i dati USA

L’inflazione tedesca – la più importante per capire come si sta muovendo l’Eurozona – si conferma in doppia cifra. 10% come da attese, per una situazione che appare decisamente più compromessa di quella degli USA, i cui dati sull’inflazione sono attesi oggi pomeriggio, su livelli decisamente più bassi.

Dati sull’inflazione che sono interessati anche per tutti coloro i quali sono interessati a Bitcoin e al resto del mondo cripto, in quanto tali dati andranno ad orientarle prossime decisioni delle banche centrali. Una situazione che abbiamo già analizzato ieri e che non presenta nulla di nuovo. Ci saranno però degli ulteriori angoli di cui tenere conto per capire quanto avverrà oggi pomeriggio.

Argomenti che affronteremo anche nella nostra live con Filippo Angeloni, a partire dalle ore 16:00, durante la quale affronteremo tutti gli aspetti salienti che riguardano il mondo di Bitcoin in relazione a questi importanti dati finanziari e macroeconomici.

Poco, pochissimo spazio per evitare i 75 bps di rialzo a novembre

In realtà i dati previsti lasciano pochissimo spazio ad eventuali ripensamenti di Federal Reserve in termini di rialzi per il prossimo novembre. Rialzo dei tassi di novembre che dovrebbe essere a 75 punti base per la seconda volta di seguito, per una cura da cavallo che, almeno a Washington, viene ritenuta necessaria di fronte ad un’inflazione che non sembra voler accennare a tornare verso il 2%, complice una situazione ai limiti del catastrofico a livello macro.

  • Occupazione ancora ok

A permettere a Federal Reserve di muoversi senza grosse preoccupazioni in termini di rialzi è in primo luogo il dato sulla disoccupazione, che segnala un paese che non ha, almeno per il momento, problemi sul mercato del lavoro.

Fino a quando i rialzi di tassi non causeranno disoccupazione importante, Federal Reserve si sentirà autorizzata ad intervenire con rialzi piuttosto massicci, rimanendo in un quadro del genere l’inflazione il principale dei problemi da combattere.

Bitcoin Fed analisi
Ad interessare sarà la reazione potenziale di Fed
  • Occhio al mercato dei bond

Che è il vero malato di questa fase del ciclo macroeconomico. Le preoccupazioni si stanno concentrando su UK e Giappone, ma anche nell’Europa Continentale e e negli USA non c’è motivo di stare troppo tranquilli. Per tutte le persone di buonsenso un’attenzione a non mandare in pezzi questo mercato sarà il secondo dei limiti che FED dovrà autoimporsi.

Bitcoin nella peggiore fase macro da quando esiste

Sì, è vero anche questo. Bitcoin si trova a combattere per la prima volta in un mercato in pessime condizioni macro. E questo sarà un banco di prova importantissimo per il re del mercato cripto, che dovrà dimostrare di avere una certa solidità anche quando le condizioni macro cercano di spingerlo verso il basso almeno in termini di prezzo.

Ce la farà? Uno dei banchi di prova sarà proprio la fase di breve che si inaugurerà oggi pomeriggio con l’arrivo dei dati sull’inflazione USA, dati che almeno ad avviso di chi vi scrive possono comunque fare poco rispetto alla traiettoria che Fed si è già data.

Tutto questo a meno che i dati che arriveranno non saranno molto diversi da quelli che ci si attende, tanto nel senso di un’inflazione più alta, quanto nel senso di un’inflazione più bassa delle attese.

Come prepararsi a questo momento di breve

È attesa ovviamente tanta volatilità e una crescita dei volumi importante non appena il dato sarà diffuso. Il nostro consiglio, per chi non avesse grosse competenze per operare in fasi di mercato così complesse, è di rimanerne fuori fino a quando non sarà tornata la calma.

Per tutti gli altri, per coloro i quali hanno competenze tecniche per avventurarsi in un mare di rischio come quello che si sta preparando ad arrivare sulle nostre coste finanziarie, rimane obbligatorio muoversi sempre e soltanto con intermediario che offrono solidità e buoni strumenti. Abbiamo l’affidabile e molto usata piattaforma Capital.comvai qui per ricevere una demo gratis con strumenti auto-trading crypto inclusi – che ci offre MetaTrader 4 e TradingView per accompagnare le nostre scorribande in un mercato che, lo ripetiamo, rimane comunque al top del rischio.

Quanto durerà questa fase?

Impossibile dirlo per adesso: ci sono ancore troppe questioni, a prescindere da quella che riguarda i dati sull’inflazione, che devono essere risolte prima di poter tornare ad una situazione economica tranquilla.

Dai problemi energetici in Europa passando per il conflitto tra Russia e Ucraina. Qualcosa però sta cambiando almeno rispetto a qualche settimana fa. Le supply chain, in particolare quelle in Cina, sono ormai tornate ai livelli pre-COVID, così come si stanno abbassando almeno parzialmente i costi dei trasporti marittimi. Un barlume di normalità per chi sta vivendo con terrore la situazione che si è sviluppata sui mercati.

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Klaus Marvin
Klaus Marvin
2 anni fa

Buongiorno a tutto il gruppo. Ci vorrà del tempo prima che l’inasprimento attivato dalla FED riduca la crescita dei prezzi. Potreste non essere d’accordo con me ma uno degli obiettivi principali della FED e delle altre Banche Centrali è far crollare i mercati, e i declini possono essere individuati in tutti i mercati compresi quelli di rischio e delle criptovalute e i titoli Tech sono stati letteralmente devastati. La recessione negli Stati Uniti è probabile fra 6 o 9 mesi a partire da oggi e quindi probabile che avremo un altro anno di volatilità estrema o forse anche no, dipende da chi manipola i mercati. Siamo bombardati goni giorno, mese e anno da pubblicità relativa si sistemi di indebitamento, sistemi di pagamento a tasso agevolato, pagare, pagare e solo pagare e poi ci vengono a parlare di recessione quando ormai per noi la recessione è uno stile di vita. Adesso ci insegneranno come raetizzare meglio le bollette del gas. Il pericolo di una iperinflazione esiste davvero ma solo quando le Banche Centrali non dispongono di politiche di controllo sui prezzi e in questo caso la FED non svolge correttamente il proprio lavoro ma non lo dico solo io anche gli esperti di Black Rock hanno sottolineato che la FED sta sbagliando e detto da loro ha un altro peso rispetto a ciò che dico io che non conto un cazzo. Buona giornata