Warner Bros ha lanciato WB Movieverse, piattaforma Web3 dove pubblicherà le sue pellicole in formato NFT. Inaugurazione in grande stile con The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring (Extended Version) Web3 Movie Experience, il primo film ad essere distribuito come NFT multimediale.
La versione estesa e interattiva del film è stata rilasciata in due versioni: Premiere Mystery Edition e Premiere Epic Edition. Entrambe offrono funzioni speciali, contenuti in AR e immagini da collezionare. Si tratta di edizioni limitate: 10.000 copie per la prima, e solo 999 per la seconda. Operazione pionieristica per Warner Bros, che spacca in due l’opinione pubblica: all’entusiasmo di alcuni si contrappongono aspre critiche di altri. Anche per via del prezzo.
Warner Bros: Nuovo Cinema Blockchain
È appena uscito e ha già sollevato un polverone mediatico. Stiamo parlando di The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring (Extended Version) Web3 Movie Experience, il primo film Warner Bros ad essere distribuito come NFT multimediale.
La versione Web3 della popolare pellicola è stata voluta per inaugurare WB Movieverse, il metaverse con cui la casa distribuirà le sue prossime produzioni arricchite di contenuti extra, e che ovviamente non potranno passare per il grande schermo, per questioni tecniche facili da intuire.
Il film è offerto in formato NFT: un pacchetto multimediale che contiene la pellicola in 4K e una serie di contenuti extra. Viene offerto in due versioni: Premiere Mystery Edition e Premiere Epic Edition. La prima costa 30 dollari ed è disponibile in 10.000 unità. La seconda costa 100 dollari, e ne circoleranno solo 999 copie.
I contenuti extra, in comune per entrambe le varianti, consistono in funzioni speciali per un totale di 8 ore di intrattenimento su chain. Sono incluse anche gallerie speciali di immagini, e collezionabili digitali in formato AR. Premiere Epic Edition, la versione più costosa, offrirà ulteriori gallerie di immagini e più oggetti in realtà aumentata da collezionare. È possibile acquistare entrambi i contenuti utilizzando wallet e criptovalute, oppure una carta di credito.
Gli appassionati de Il Signore degli Anelli potranno finalmente vivere un’esperienza multimediale che, siamo certi, li appassionerà. Abbiamo progettato questa versione pensando a un pubblico di massa, quindi non ci rivolgiamo solo agli appassionati del Web3. Warner Bros crede fortemente in queste tecnologie, e sta portando al pubblico una vera e propria innovazione nel campo della distribuzione cinematografica.
Le parole sono di Michelle Munson , CEO e co-fondatrice di Eluvio Content Fabric, partner tecnologico di Warner Bros per questa operazione. L’azienda è specializzata in archiviazione e distribuzione di contenuti digitali su blockchain, su larga scala.
Ma non è per tutti
La Munson sottolinea il carattere innovativo della produzione, che nasce peraltro su un titolo enormemente popolare e che conta fan in tutto il mondo. Fan che hanno fatto registrare reazioni contrastanti: agli entusiasti dei Non Fungible Token si contrappongono quanti criticano il prezzo delle opere e la loro disponibilità limitata. Ci sentiamo di dar voce anche ai secondi, che a quanto pare non hanno mosso critiche pretestuose, né campate in aria come già accaduto nel caso David Bowie.
La settima arte dovrebbe essere per tutti, e non un privilegio per pochi. Ma Warner Bros si sta facendo pioniere di un progetto innovativo, quasi rivoluzionario, quindi diamo loro il tempo di correggere il tiro: probabilmente la strategia commerciale verrà affinata strada facendo. Onori in ogni caso alla casa di produzione, che adotta le tecnologie mutuate da Bitcoin e criptovalute per proporre ulteriori contenuti di una pellicola che già di per sé gode di una popolarità sconfinata.
Una rivoluzione che prima o poi doveva arrivare, data la velocità con la quale cambiano gli scenari ai tempi della blockchain. E per scenari intendiamo praticamente tutto: sta cambiando l’economia, cambia il modo in cui aziende e istituzioni comunicano col pubblico, i modelli sociali si plasmano in funzione delle nuove modalità di interazione offerte dal metaverse, e ovviamente cambia l’industria dell’intrattenimento. Possiamo fruire di più contenuti, peraltro più interattivi rispetto al passato, logico quindi aspettarsi reazioni contrastanti del pubblico. D’altronde siamo di fronte a una novità epocale, col cinema che abbraccia in pieno la multimedialità grazie all’adozione di tecnologie che arrivano dritte dal comparto delle criptovalute.