Un pezzo pubblicato ieri dal New York Times su Sam Bankman-Fried ha sollevato l’ennesimo polverone all’interno di una vicenda che, comprensibilmente, continuerà a creare malumori, sia tra chi gestisce business legittimi e onesti, sia tra chi invece ci ha rimesso il proverbiale osso del collo.
Tra gli indispettiti troviamo anche uno dei più vocali leader del mondo cripto, quel Charles Hoskinson anche lui particolarmente piccato nei confronti di SBF e, cosa più sul pezzo forse, del pezzo pubblicato da The New York Times, effettivamente troppo morbido nei confronti del responsabile di uno dei crack più incredibili non solo della storia delle criptovalute, ma anche della storia della finanza.
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Anche Charles Hoskinson attacca la politica che aveva ricevuto denaro da SBF
Sì, la politica USA, in particolare quella di area Democratica, aveva ricevuto una montagna di denaro da SBF. E questo secondo molti commentatori potrebbe essere il quid che ha portato The New York Times a scrivere un articolo/intervista a SBF dai toni particolarmente morbidi. Le proteste sono state vibranti, e c’erano state anche quelle di chi vi scrive.
Rispetto all’umile parere di chi vi scrive sarà forse più interessante prendere ad esempio del sentiment che circola nel settore, quello di Charles Hoskinson, leader di Cardano, letteralmente imbufalito da quanto accaduto sulle pagine del The New York Times.
Ragazzi, potrebbe essere una buona idea donare del denaro a certi politici. Sembra che potreste fare di tutto e cavarvela con zero accountability sui media.
Il riferimento è ovviamente, lo abbiamo già detto più di una volta, al morbido articolo/intervista comparso sul popolare quotidiano statunitense, di chiara area Dem, con un collegamento che in realtà è stato fatto da moltissimi analisti. Avrà ragione? Forse un’opinione un po’ estrema, ma rimane il fatto che certi collegamenti con la politica (che vanno ben oltre i fondi versati per le campagne elettorali) stanno emergendo e stanno creando anche un certo imbarazzo ai piani alti.
Charles Hoskinson si toglie qualche sassolino dalla scarpa
Su questo avremo modo di ritornare anche nei prossimi giorni, dato che la questione è complessa e riguarda schermaglie che sono avvenute già qualche mese fa. Il canale preferenziale di SBF con la politica era stato già motivo di malumore, seppure espresso indirettamente.
Questione che è stata poi anche, basta andare a riguardarsi i vecchi tweet di CZ poco prima del crack di FTX, la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso dei rapporti tra i due. Ci sarà ancora da parlarne molto, perché la situazione che sta emergendo, a parte le boutade via Twitter, è di quelle scottanti. Nel frattempo, aggiungiamo ad ulteriore confusione dello spazio, alcuni politici “minori” negli USA hanno restituito quanto ottenuto, o meglio, lo hanno donato in beneficenza. Basterà per riportare la calma?
questa volta concordo con Hoskinson (non sempre mi piacciono i suoi commenti) , ho appena letto l’articolo sul NYT sono andati veramente leggeri nei confronti di SBF . E’ un duro colpo per il settore , speriamo che l’effetto domino sia contenuto