Le quotazioni di Litecoin (LTC) stanno attraversando una sessione di intensa accelerazione rialzista, con i prezzi che da stanotte hanno “staccato” in accelerazione muovendosi fra 61.04 e 70.08. Si tratta di un movimento il cui sviluppo era atteso in base ai segnali tecnici che erano stati riportati sull’ultima analisi, risalente all’11/11 scorso.
Il livello-chiave, attorno al quale ruota lo scenario di breve periodo per LTC, coincide con la resistenza di quota 67.00/67.50. Tale livello rappresenta infatti il maggiore ostacolo tecnico che il mercato abbia incontrato in fase di recupero sin dai minimi dello scorso giugno. Durante i primi giorni di questo mese Litecoin era riuscito, provvisoriamente, a portarsi sopra al livello. A complicare le cose era però intervenuto il fallimento della piattaforma FTX, con la conseguente ondata di panico che aveva coinvolto indistintamente tutti gli asset crypto. Siamo quindi al secondo tentativo in un mese di ribaltare al rialzo la tendenza dominante, con Litecoin che cerca di nuovo di piazzarsi stabilmente sopra quota 67.00.
Su grafico a barre da 30 minuti possiamo constatare come i prezzi siano penetrati inizialmente nell’area tra i “vecchi” supporti, toccando minimi relativi a 53.43, prima di risalire fino agli odierni 70.08. Il mercato si sta quindi avvicinando al target principale che avevamo indicato a 70.35. Possiamo aggiornare i supporti, che si sono alzati fino a 63.70/64.15 ed a 55.90/56.40. Le proiezioni aggiornate forniscono nuovi obiettivi a 75.25/75.95 ed a 85.65/86.20. Il segnale tecnico è long solo su nuovi test dei supporti, in ogni caso da rilevazioni non superiori a 67.30. Lo scenario verrebbe annullato da una chiusura su grafico a 30 minuti inferiore a 55.90. Mentre sono le 16.10 CET di martedì 22 novembre, LTC viene scambiato sui migliori exchanges mondiali a 70.05 dollari, in aumento del 14.45% su base giornaliera.
Oggi è necessario intervenire con un aggiornamento anche a proposito dello scenario su ZCash (ZEC). Cominciamo col dire che non ci sono state modifiche all’impostazione tecnica rispetto all’analisi dell’11/11 scorso. L’impostazione è infatti rimasta ribassista anche se, dal 14 novembre scorso, il mercato evidenzia una perdita di fluidità e direzionalità in vendita. I prezzi, in altre parole, si stanno limitando a cedere lentamente terreno, senza effettuare “strappi” ribassisti intensi, ma piuttosto intervallando con frequenti reazioni ogni moto di arretramento.
Su grafico a barre da 30 minuti possiamo constatare come le resistenze sia siano entrambe portate più in basso rispetto alla metà del mese. Poiché le resistenze sono i punti ove si concentrano gli ordini short, il loro abbassamento sta ad evidenziare il timore, da parte degli operatori ribassisti, che il mercato non riesca più a rimbalzare abbastanza da consentirgli l’ingresso in posizione.
Le resistenze si trovano adesso a 40.40/40.65 ed a 45.00/45.40, punti di probabile ripiegamento in caso di nuovi recuperi. Le proiezioni, come anticipato, sono ancora ribassiste, ma il target va aggiornato a 30.40. Il segnale tecnico è short su nuovi test delle resistenze, in ogni caso da rilevazioni non inferiori a 39.70. Lo scenario verrebbe annullato e rivisto solo nell’eventualità di rottura della seconda resistenza, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 45.40. Quando sono le 16.33 CET di martedì 22 novembre, ZEC viene scambiata sui migliori exchanges mondiali a 38.93 dollari, in aumento del +3.54% su base giornaliera.