La società di mining Bitcoin Greenidge Generation avrebbe raggiunto un accordo di massima con NYDIG, con una ristrutturazione del debito che ammonta a 75 milioni di dollari circa. L’accordo, che è un’ottima notizia per tutto il comparto, non esclude tuttavia la prosecuzione delle procedure fallimentari per il gruppo.
NYDIG entrerà in possesso di una quantità rilevante delle macchine ASIC per il mining Bitcoin che sono al momento nella proprietà e nel possesso di Greenidge Generation, con la società che cambierà il modello di business, orientandosi maggiormente verso il mantenimento delle infrastrutture per operazioni di mining altrui.
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Greenidge Generation: il miner Bitcoin si salva?
Buone nuove quelle che arrivano dalla situazione di Greenidge Generation. Il gruppo, che fino ad oggi aveva proprietà di circa 4 EH/s, avrebbe infatti trovato un accordo di rifinanziamento con NYDIG, con la banca che entrerà in possesso di 2,8 EH/s di macchinari di proprietà del gruppo in difficoltà. Il tutto per far fronte ad un debito tra i 57 e i 68 milioni di dollari.
Ossigeno per le casse del gruppo, che affidando a terzi le proprie macchine, e cambiando il proprio business dal possesso diretto delle macchine per il mining all’hosting conto terzi, proverà a sopravvivere ad un periodo che si è rivelato essere particolarmente duro per tutti i miner.
Secondo quanto è contenuto inoltre nel filing che il gruppo ha inoltrato a SEC, sarebbero ancora aperte le considerazioni che riguardano la possibilità di una procedura di fallimento, dato che le uscite del gruppo sarebbero comunque fuori controllo e non offrirebbero garanzie per il proseguimento delle attività.
Staremo a vedere se l’intervento di NYDIG sarà o meno risolutivo. Per ora il grande gruppo bancario molto vicino da sempre al mondo cripto si porta a casa una quantità di hash interessante, che inizierà, non appena chiuso l’accordo, a minare Bitcoin per conto della banca.
Ancora da verificare la situazione di altri miner
Ci sono poi altri miner in difficoltà la cui situazione andrà analizzata a fondo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. A tenere banco saranno ancora le situazioni di Core Scientific, ben più rilevante per hashrate di Greenidge, così come dovrà essere tenuta in debita considerazione quanto sta avvenendo dalle parti di Argo Blockchain.
Il bear market, con un crollo verticale del prezzo di Bitcoin, ha purtroppo messo a nudo la cattiva gestione di diversi operatori del settore, sovraindebitati e con problemi di liquidità. Con l’hashrate che però continua ad essere molto vicino ai suoi massimi storici.
Secondo me l’hash rimane elevato perché i cinesi che minano sottobanco stanno approfittando della situazione, dimostrazione che bitcoin non si può bannare.
Poi ho letto di una società elettrica giapponese che ha annunciato di voler utilizzare l’energia in eccesso di una centrale per fare mining, non ricordo se una centrale già esistente o una in costruzione.