Si aprono le danze del Chapter 11 per Genesis, l’intermediario di prestiti e liquidità cripto in crisi da qualche settimana e che ha avviato i suddetti meccanismi di protezione dal fallimento e dai creditori, meccanismi che non sempre portano al fallimento però dell’azienda che ne fa richiesta. E questo sembrerebbe essere il caso di Genesis, che punta a tornare in condizioni di normalità per il prossimo maggio e che, secondo uno degli avvocati che la stanno seguendo, potrebbe trovare un accordo con i creditori già a partire da questa settimana.
Una notizia che è circolata poco – almeno in relazione alla rilevanza potenziale del fatto – e che analizzeremo per capire quanto ci sia di vero, quanto invece sia wishful thinking, e quanto potrebbe impattare anche sul mercato delle criptovalute.
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Un piano di ristrutturazione sarebbe già pronto, ma la situazione…
La situazione è di quelle complesse. Per quanto Genesis sembra abbia problemi soltanto di breve periodo, o meglio, che al contrario di tante altre società che abbiamo visto fallire nel settore cripto nel 2022, che abbia delle sostanze alle quali appellarsi.
Siamo davanti all’ennesimo effetto a catena partito da Terra Luna e finito, si sperava, con FTX. Effetto a catena che però ha finito per colpire anche uno dei bracci operativi di Digital Currency Group, che è appunto società controllante di Genesis.
Con l’avvio delle procedure secondo Chapter 11, procedure che sul breve proteggono dall’assalto dei creditori e che puntano, ove possibile, a trovare una sorta di accordo con gli stessi e un possibile piano di ristrutturazione, abbiamo finalmente i primi risultati. E, citiamo a braccio uno degli avvocati che sta seguendo la causa, anche un moderato ottimismo.
Sempre secondo il suddetto avvocato, l’accordo con i creditori si potrebbe trovare già nel corso di questa settimana, con negoziazioni che sarebbero già sul tavolo per un piano di ristrutturazione della società.
Ci sarà da vedere quale sarà la risposta di chi sta rappresentando però 1,5 miliardi di dollari in capo a individui, spesso di piccole possibilità economiche, nell’approvare questo piano.
Una buona notizia?
Dagli avvocati di Genesis arriva un’altra notizia, che se dovesse essere confermata anche dai creditori vorrebbe dire un’uscita dalla crisi relativamente rapida. Ovvero la possibilità che non si ricorra ad un mediatore, e che dunque il piano di ristrutturazione sia buono a sufficienza per incontrare i favori dei creditori.
Tra questi, ovviamente, Gemini, che ha circa 900 milioni bloccati, di proprietà dei propri utenti del piano Earn. Disastro che, sempre secondo Gemini, avrebbe portato la società a tagliare il 10% del personale, cosa che ha fatto ovviamente sollevare più di qualche sopracciglio ai più avveduti. Perché sì, Gemini ha delle responsabilità in quanto accaduto che, almeno ad avviso di chi vi scrive, non dovrebbe essere scaricato completamente su Genesis, per quanto questa società sia quella maggiormente in difetto.