Finalmente ci siamo. JPMorgan Chase, uno dei più grandi gruppi bancari a livello mondiale e il più rilevante negli Stati Uniti, lancerà una fase di test su larga scala per il suo JPM Coin. La notizia è stata riportata da Bloomberg Giappone.
Il coin in questione, come d’altronde avevamo già avuto modo di riportare su queste pagine, sarà uno stable coin che verrà utilizzato principalmente per le operazioni interbancarie dei suoi principali clienti.
La spinta sull’acceleratore del progetto è arrivata, secondo quanto riportato da Umar Farooq – leader della sezione tesoro digitale e blockchain di JPMorgan – arriva da un accresciuto interesse, da parte dei clienti della banca, verso questo tipo di tecnologia.
La tecnologia verrà inoltre implementata negli USA, in Europa e anche in Giappone.
Per cosa verrà utilizzato?
Inizialmente JPM Coin verrà utilizzato per lo scambio di titoli e in particolare di obbligazioni tra i suoi clienti, rendendo le transazioni decisamente più rapide, sicure, affidabili e trasparenti.
Con questa nuova tecnologia lo scambio di titoli potrà essere immediato.
La banca si sta inoltre interessando alla tokenizzazione anche di altri tipi di titoli, dato che secondo le previsioni di Farooq, tra pochissimo molti asset saranno completamente digitalizzati.
Tutto finirà su blockchain
Quello della banca americana è uno degli approcci più radicali alla tecnologia blockchain. JPMorgan Chase crede fermamente che non esisteranno in futuro asset che non saranno completamente digitalizzati e implementati su reti blockchain specifiche.
Secondo i progetti attuali della banca, inoltre, sarà possibile utilizzare blockchain per settori che oggi sono ancora invece organizzati in modo tradizionale.
Anche per le transazioni internazionali
JPM Coin farà anche da stable coin per le transazioni internazionali tra i clienti della banca. Parliamo di transazioni multimilionarie, che costituiscono una fetta maggioritaria e importantissima delle transazioni su scala globale.
Per ora il progetto coinvolgerà comunque soltanto clienti istituzionali e non verrà messo a disposizione della clientela retail, che è il grosso della clientela a marchio Chase.
Un amore nato tardi
Quello tra JPMorgan Chase e le criptovalute è un amore in realtà sbocciato molto tardi. Nel 2017 il CEO dell’azienda, Jamie Dimon, bollò Bitcoin come una frode articolata, uno schema Ponzi, per poi tornare sui suoi passi soltanto qualche tempo fa.
Vale la pena chiudere però ricordando che quello di JPMorgan Chase con il suo stable coin sarà un approccio decisamente non tradizionale al mondo delle criptovalute, con un controllo centralizzato e token che saranno in rapporto 1:1 con il dollaro statunitense.