Il 12 aprile sarà una data storica per il mondo di Ethereum. La seconda criptovaluta per capitalizzazione di mercato completerà il suo passaggio alla Proof of Stake, o almeno questo è l’angolo dal quale riteniamo che sia corretto guardare alla questione. Da domani infatti sarà possibile iniziare a prelevare quanto messo in staking, operazione che è stata già fonte di diverse incomprensioni.
Una funzionalità che farà parte del più ampio aggiornamento con il nome in codice di Shapella, che si è accompagnato anche con profezie di sventura e qualche articolo allarmistico sul possibile crollo del prezzo che sarà associato a tale operazione. Per prepararsi al meglio all’evento abbiamo realizzato una mini-guida per chi non ha capito molto di quello che accadrà, e anche per i più preoccupati da un passaggio che sarà forse più storico del Merge.
Shapella: che succede a Ethereum?
Il nome è piuttosto curioso, lo conosciamo. È nato dalla fusione di Shanghai e Capella, che poi sono i nomi dei due aggiornamenti (separati) che avverranno in simultanea.
Ciò che tutti aspettano domani è la possibilità di prelevare dallo staking di Ethereum, cosa fino ad oggi impossibile: possiamo infatti mettere in staking i nostri $ETH ma, ad ora, non possiamo ancora prelevarli.
La lettura più semplice – e a nostro avviso semplicistica – è che da domani saranno disponibili 18 milioni di Ethereum che sono attualmente in staking. Una quantità importante anche rispetto all’enorme circolante di questa criptovaluta. E i profeti di sventura, facendo 2+2, hanno finito per individuare questo come il momento X per vendite di massa, senza che però ci sia una ragione apparente. La prima domanda da farsi è infatti: perché chi ha messo in staking e continuerà a percepire delle ricche commissioni dovrebbe ritirare tutto? E perché l’apertura dei prelievi non dovrebbe invece attirare nuovi soggetti pronti a depositare ora che sono certi di poter prelevare?
Ci sono poi questioni squisitamente più tecniche che riguardano la modalità e le tempistiche di tali prelievi. Non tutti infatti, come abbiamo scritto più volte su queste pagine, avranno occasione di ritirare immediatamente. Ci sarà una rigorosa scaletta, che renderà molto più diluite le eventuali operazioni di prelievo.
Come funzioneranno i prelievi: le tempistiche
La prima cosa importante da capire è che le modalità di prelievo saranno due. Ci saranno i prelievi totali, dove si va a prelevare tutto quello che si ha in staking e i prelievi parziali. Con questa seconda modalità sarà possibile prelevare soltanto la parte eccedente i 32 Ethereum necessari per diventare nodi validatori.
- 1.800 al giorno
Per quanto riguarda i prelievi totali, ci sarà un massimo di 1.800 prelievi al giorno, il che vuol dire che per smaltire oltre 500.000 validatori presenti sul network, nel caso in cui tutti volessero chiudere le proprie posizioni, saranno comunque necessari circa 280 giorni. Questo per darvi un’idea di quanto sarà lungo l’eventuale processo.
- L’altro fattore: si può già fare richiesta
Un altro fattore che in molti sembrano ignorare è che in realtà si può già segnalare la volontà di prelevare i propri Ethereum, cosa che forse non sa il grande pubblico, ma che conoscono bene coloro i quali hanno investito somme importanti nello staking. Fino ad oggi a scegliere di procedere in tal senso sono meno sono stati meno di 2.000.
- Chi ha le quantità più importanti in staking?
Lido Finance, che controlla circa il 30% dello share di mercato di questa particolare funzione. Lido Finance che si prenderà del tempo prima di procedere con eventuali operazioni di unstaking. Si parla, se tutto andrà per il verso giusto, di almeno metà maggio.
- Quindi non potrà succedere niente al prezzo?
Anche se manca poco alle operazioni di unstaking attivate, difficile prevedere come si muoveranno i mercati, che saranno guidati dalla speculazione più che dai prelievi. Ad ogni modo le profezie di sventura devono essere necessariamente rispedite al mittente.