Le quotazioni di Chainlink (LINK) hanno ritrovato propulsione rialzista a partire dai minimi relativi del 10 marzo, toccati a quota 5.90 contro dollaro americano. Nel corso delle 39 giornate successive, il mercato ha tenuto una media di incremento superiore all’ 1% al giorno, raggiungendo quest’oggi un picco a quota 8.80, su livelli che non si rivedevano dall’8 novembre scorso.
Non possiamo segnalare, dal lato dei fondamentali, notizie di particolare rilevanza che abbiano potuto stimolare all’acquisto gli operatori. Constatiamo, tuttavia, che la stragrande maggioranza delle cryptovalute a medio-alta capitalizzazione ha raggiunto minimi correttivi attorno alla data del 10 marzo. Probabile, quindi, che ci sia stato un ingresso da parte di mani forti, che hanno puntato a differenziare il portafoglio distribuendo equamente il rischio tra gli asset crittografici principali.
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Neppure dal lato della SEC, il potente cane da guardia della finanza americana, si segnalano novità. Gary Gensler si è rifiutato oggi di esprimersi sull’argomento crypto, come abbiamo riportato poco fa in un articolo sul sito.
Il grafico a candele settimanali evidenzia come l’autentico punto di svolta tecnico sia avvenuto durante la settimana centrale di aprile, con il mercato che è riuscito a scavalcare i massimi delle tre ottave precedenti, innescando un movimento rialzista che tuttora risulta in via di sviluppo. Le barriere tecniche principali di lungo periodo sono situate in corrispondenza di area 9.42/9.62.
Si tratta della stessa zona di prezzo dove sono stati toccati i massimi più significativi da giugno dell’anno scorso in poi. Per tre volte il mercato è stato vigorosamente respinto da tale area ed il rischio è che, anche in questa occasione, possano presentarsi massicce prese di beneficio a interrompere bruscamente il trend.
Riteniamo che gli obiettivi rialzisti del movimento ora in corso vadano posizionati un po’ più in basso rispetto alle resistenze di lungo periodo. Per quanto riguarda invece i supporti, per le prossime 1-3 settimane indichiamo una probabile concentrazione di ordini di acquisto fra 7.47/7.77. Tale area diventerà, di conseguenza, zona privilegiata di ingresso long nell’eventualità di arretramenti, ma solo dopo che si saranno formati appropriati segnali di conferma. Ci torneremo in ogni caso con le prossime analisi.
Passando al grafico con barre da 30 minuti, possiamo apprezzare anche visivamente l’intensità con la quale è ripreso il flusso di acquisti, in particolare dal 12 aprile scorso, data dell’ultimo minimo relativo significativo.
I valori hanno ampiamente raggiunto il target che avevamo indicato a quota 8.24/8.26 con l’analisi del 4 aprile. Anzi, si sono ormai avvicinati alla zona da cui dovrebbero cominciare a scattare delle vendite. Si sono infatti formate resistenze di rilievo a quota 9.02 e quota 9.14/9.17.
Tali livelli coincidono con le proiezioni statistiche più ampie compatibili con la volatilità media attuale di Chainlink. Si tratta, quindi, di confini estremi di proiezione rialzista, ove riteniamo siano già stati piazzati ordini di take-profit. Ci riferiamo perlomeno a quella parte di operatori che predilige orizzonti da breve periodo. È possibile che entro il termine della settimana in corso si possa assistere ad un test pieno della zona delle resistenze. Si tratterebbe, tuttavia, di un ultimo colpo di coda rialzista, prima di un ripiegamento in direzione di 8.08 e 7.78.
Se quest’ultimo livello non si rivelasse sufficiente a contenere le vendite, dovremmo ricercare il punto di verifica immediatamente inferiore a 7.48. Il quadro ribassista valido per le prossime 5-10 giornate è subordinato ovviamente alla tenuta della resistenza principale e verrebbe disinnescato da una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a quota 9.17.
Chainlink è attualmente la diciannovesima cryptovaluta più importante a livello globale per capitalizzazione ed è facilmente scambiabile su tutti i migliori Exchange. Durante la serata di martedì 18 aprile, LINK viene passata di mano a 8.65 dollari, con un guadagno del +6% da ieri.