Le quotazioni di Avalanche (AVAX) stanno attraversando una sessione segnata dal vigoroso aumento della volatilità nel cambio contro dollaro americano. I valori, che appena ieri avevano raggiunto massimi di periodo a quota 21.58, sui livelli più alti degli ultimi due mesi, oggi sono arrivati a spingersi al ribasso fino a 18.72. La perdita parziale nel pomeriggio di oggi era quindi arrivata ad un -13.25% in meno di due giorni.
A partire dai minimi menzionati è scattato un recupero che, finora, è servito a ridurre le perdite ma non a riportare Avalanche in territorio positivo. Quando sono le 18:54 di mercoledì 19 aprile, AVAX viene scambiata sui migliori Exchange mondiali a 19.72 dollari, con una perdita del -7.02% da ieri.
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L’arretramento odierno è giunto come un imboscata dei ribassisti, in un contesto di fondamentali che avrebbe dovuto – anzi – favorire l’ingresso di denaro fresco sulla crypto. È solo di pochi giorni fa la notizia, che abbiamo prontamente rilanciato sul sito, dell’interessamento da parte di colossi finanziari del calibro di Wisdom Tree nei riguardi del progetto Avalanche ed in generale verso l’esplorazione degli asset tokenizzati.
Su grafico a candele settimanali possiamo avere un’intuizione immediata dell’attuale azione dei prezzi, osservando il comportamento in particolare delle ultime due candlesticks, ossia quelle relative alla scorsa settimana ed alla settimana tuttora in corso.
Il mercato ha sfondato a rialzo i vecchi confini di resistenza tecnica di medio-lungo termine che erano situati fra i 18.50/18.90. Successivamente, con l’inizio della settimana in corso, è scattata la fase di consolidamento alla rottura rialzista. I prezzi hanno effettuato il più classico dei pull-back, ritornando a vedere minimi a quota 18.72 prima di reagire di nuovo.
Da un punto di vista tecnico, dobbiamo quindi considerare il rapido arretramento odierno né più né meno come un’occasione di acquisto. Le resistenze principali che si oppongono adesso al rialzo, con orizzonte a 3-5 settimane, sono localizzate non prima dell’area tra 24.00/24.70. Virtualmente, quindi, ci sarebbe almeno un 20% di margine rialzista a disposizione per impostare posizioni long di breve periodo.
Il grafico a barre da 30 minuti sottolinea come l’impostazione rialzista in vigore risalga direttamente ai minimi relativi del 10 marzo scorso. A far capo da quella data, si sono sviluppati quattro segnali consecutivi long. Il più recente, quello attuale, è sorretto da supporti che possiamo aggiornare a 19.45 e 17.70/17.87, più alti rispetto al nostro aggiornamento del 05 aprile. Entrambi costituiranno luoghi di probabile ripartenza del rialzo, anche in caso di nuovi arretramenti, soprattutto se entro al termine della settimana in corso (domenica 23 aprile).
Lo scenario tecnico legittima proiezioni rialziste in prima istanza a quota 21.90 e, successivamente, fino all’attuale area target principale posta a 23.64/23.98. Solo dopo il raggiungimento di quest’ultimo livello sarà necessario attendere nuovi segnali dai prezzi, per poter aggiornare ancora l’analisi. Lo scenario poggia sulla tenuta di quota 17.70 e verrebbe rinnegato dall’eventuale cedimento di tale livello, confermato da almeno una chiusura su grafico a 30 minuti.