Di tanto in tanto le elucubrazioni devono lasciare spazio ai dati. Sulle conseguenze del completamento del Merge con l’attivazione dell’unstaking su Ethereum se ne sono dette tante, poche delle quali però basate sulla realtà fattuale. Noi abbiamo affrontato la questione più volte e ora che la situazione sembrerebbe essersi stabilizzata, siamo pronti a raccontarvi 5 verità che nessuno vi ha detto.
Cinque verità che raccontano una storia molto diversa da quelle che circolano su Twitter e che sono spesso animate da secondi fini, da necessità di prendere le parti di questo o quel progetto e più in generale di diffondere informazioni più per il desiderio di fare sensazionalismo che di fare informazione seria e concreta.
I dati sono pubblici e tutti possono consultarli. Li trovate qui su Dune, organizzati in una pratica dashboard che permette un’analisi anche rapida in pochi minuti.
Cinque verità che non vi hanno detto sull’unstaking Ethereum
In molti avevano preannunciato morte e distruzione, una grande fuga da parte di tutti ora che c’è finalmente la possibilità di prelevare tanto le reward quanto invece i 32 Ethereum necessari per mantenere attivo un validatore. Non è andata esattamente così.
- La situazione si è stabilizzata
Già dalla scorsa settimana la situazione appare come più che stabilizzata. Gli inflow, ovvero la quantità di ETH che vengono depositati, è stata spesso superiore a quella che è stata richiesta in prelievo. Questo vuol dire semplicemente che a fronte di ovvie richieste di prelievo, ci sono tanti movimenti in senso contrario.
- Kraken ha giocato un ruolo fondamentale
Kraken ha attivato prelievi per la quasi totalità degli Ethereum che aveva messo in staking. Non si è trattato di una decisione indipendente e libera, oppure dei clienti. L’exchange ha dovuto prelevare quanto messo in staking per conto dei clienti americani e giapponesi per motivi legali. SEC ha costretto l’exchange a chiudere le operazioni per i clienti americani e a pagare 30 milioni di multa.
- Lido sempre più dominante
La strana situazione negli Stati Uniti ha probabilmente contribuito ad una preferenza da parte degli utenti per i protocolli di liquid staking. Lido ad oggi controlla praticamente 1 ETH su 3 di quelli messi in staking. Ottimo per $LDO? Staremo a vedere.
- Gli inflow arrivano tutti o quasi da protocolli ddi liquid staking
Chi ha depositato di più in questi giorni successivi all’implementazione dell’unstaking? Lido è in testa, con 226.000 ETH conferiti, poi ci sono stakefish, Staked.us, P2P.org e Rocket Pool. Per trovare il primo exchange è OKX, in ottava posizione.
- Situazione ormai stabilizzata
La situazione è ormai stabile e non sembra ci sia la possibilità che gli outflow, ovvero gli Ethereum in uscita, riprendano possesso della situazione.
Se vedete meno Ethereum sugli exchange
In un altro approfondimento di oggi abbiamo parlato del grande afflusso di Bitcoin su Binance ed è vero che, come ci ha fatto un nostro caro e informato lettore, la situazione di Ethereum è quantitativamente molto diversa. Questo è vero, ma riteniamo anche che una parte degli Ethereum in meno rispetto a gennaio 2023 siano da imputarsi ai venti che spirano da Washington, che non sono dei migliori.
In aggiunta, oltre a Kraken, altri exchange hanno prelevato a tutta forza, come Gemini e in parte Huobi, solo per citare i più grandi. Sta di fatto che la situazione, come abbiamo anticipato, è molto diverso da quanto raccontano certi pareri interessati. E che vedere i regolatori che fanno gli gnorri non sta aiutando.
<3