Le quotazioni di Chainlink (LINK) stanno riprendendo pericolosamente inclinazione ribassista contro dollaro americano, dopo aver trascorso buona parte delle ultime 10 giornate in stretta oscillazione nel range fra 6.95 e 7.29.
L’ultimo picco significativo toccato da questa crypto risale al 18 aprile scorso, a quota 8.80. A far capo da quella data, si è sviluppato finora un arretramento del -23.64% fino a quota 6.72. Tale minimo è stato finora rispettato dal mercato, ma si tratta di un livello che consideriamo a pesante rischio di rottura ribassista.
OGNI GIORNO SEGNALI CRYPTO TRADING GRATIS SUL NOSTRO CANALE TELEGRAM
Ricevi i nostri segnali crypto
Nel corso delle ultime 5-10 giornate, infatti, si sono sviluppate nuove resistenze che sbarrano il passo alla ripartenza degli acquisti nell’immediato. Il quadro di lungo periodo su Chainlink è dominato dallo sviluppo, tuttora in corso, di un vasto range di natura non-direzionale, ben visibile su grafici a larga scansione temporale, a candele weekly.
Chainlink era risalito, proprio con i massimi già menzionati del mese di aprile, fino alla parte superiore del range di oscillazione laterale, ma le quotazioni non sono riuscite ad attecchire sopra alle vecchie resistenze di quota 7.70. Il nuovo scivolone delle ultime giornate ha riportato i valori stabilmente sotto a tale livello, cedendo il controllo del trend ai venditori.
Nonostante le difficoltà che sta attraversando nel breve termine, Chainlink rimane comunque una delle nostre prime scelte per quanto riguarda la composizione di portafogli di medio-lungo termine. Lo abbiamo infatti incluso nella lista delle migliori 35 cryptovalute pubblicata su questo sito il 21 aprile scorso.
Per ulteriori approfondimenti riguardanti gli scenari di medio-lungo termine, comprensivi di considerazioni sia tecniche che fondamentali su Chainlink, rimandiamo inoltre alla lettura delle nostre previsioni stilate il 28/04.
Per quanto riguarda invece il contesto tecnico valido entro un limite di 5-10 giornate, passiamo all’analisi del grafico a scansione intraday, con barre da 30 minuti. Esso evidenzia con maggiore definizione di dettagli l’azione dei prezzi sviluppatasi a partire dal picco del 18 aprile.
Dobbiamo innanzitutto constatare che il quadro ribassista di breve periodo si sta protraendo oltre i limiti originariamente attesi. Il segnale ribassista si era presentato la prima volta già in occasione dell‘ analisi tecnica più recente, risalente proprio al 18 aprile. Le proiezioni ribassiste fornivano un target a 7.48, livello che è già stato oltrepassato al ribasso, e sotto cui il mercato è anche riuscito a consolidare proprio durante l’ultima decade di aprile.
Si sono quindi formate nuove soglie di resistenza a quota 7.15/7.19 e quota 7.72/7.78. Si tratta dei livelli ove si stanno in questo momento presumibilmente concentrando gli ordini di vendita. Costituiranno quindi, entrambi, luogo di probabile ripartenza del ribasso nell’eventualità che si sviluppino ultimi colpi di coda rialzisti durante la settimana in corso.
Le proiezioni forniscono un obiettivo principale aggiornato a 5.94/5.97, virtualmente alla portata dei prezzi entro la metà del mese in corso, passando per un primo target intermedio a 6.32/6.37. Quest’ultimo livello è posto in corrispondenza di un supporto intermedio, da cui potrebbe scattare qualche provvisoria reazione prima dell’affondo “decisivo” fino al target principale.
Quando sono le 19:15 di martedì 2 maggio, Chainlink viene scambiato sui migliori Exchange mondiali a 6.90 dollari, sostanzialmente stabile rispetto alla giornata di ieri. I valori si trovano quindi relativamente lontani dalle resistenze. Per intervenire short, sarebbe tecnicamente preferibile attendere un nuovo test almeno della prima resistenza, adottando in ogni caso prezzi limite di vendita non inferiori a 7.06. Il segnale tecnico verrebbe annullato solo nell’eventualità di rottura della resistenza principale, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 7.78.