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Powell indica la via Bitcoin

Bitcoin e crypto: Fed RIVELA piano | FOMC modifica le ATTESE

Bitcoin e crypto alla prova della crisi. Federal Reserve aumenta i tassi dello 0,25% - ma siamo quasi alla fine del percorso

Il FOMC – la riunione di Federal Reserve che stabilisce i tassi di interesse negli USA – non ha riservato sorprese. Tassi su di 25 punti base (0,25%), in linea con le previsioni formulate da analisti e mercati. Tuttavia sono emerse novità rilevanti durante la conferenza stampa tenuta da Jerome Powell, presidente di Federal Reserve.

Eliminato ogni riferimento a possibili rialzi per la prossima riunione del FOMC, che si terrà in giugno, attesa per un aiuto dai fattori esogeni e da eventi fuori dal controllo di Federal Reserve, insieme a rassicurazioni per la salute del sistema bancario che sembrano però già essere state sconfessate dalla realtà dei fatti. Attesa per eventi esogeni che pero Powell smentisce, salvo poi aspettarsi una mano dal credit tightening inevitabile data la situazione sul fronte bancario e creditizio.

Bitcoin sale sopra i 29.000$, pur essendo quanto avvenuto durante la serata di ieri da Federal Reserve completamente scollegato da questa nuova spinta rialzista per il più importante dei crypto asset. La situazione, lo ha confermato anche Jerome Powell, non è ordinaria. E guai a parlare di nulla in riferimento a quanto comunicato ieri sera. Sono arrivate tante notizie, tutte importanti per chi investe in Bitcoin e criptovalute.

Il FOMC non stupisce i mercati. Powell prova a fare lo stesso

I mercati sono un gioco di aspettative. Per questa sessione del FOMC, la più importante riunione monetaria a livello globale, sono state ampiamente rispettate. I tassi sono stati aumentati dello 0,25% e la decisione sull’interruzione dei rialzi rimandata a giugno, quando saranno disponibili ulteriori dati sia sull’inflazione, sia sul mercato del lavoro.

Una questione rilevante sia per Bitcoin che per il resto dei mercati finanziari merita un’analisi più approfondita, basata sulle dichiarazioni rilasciate da Jerome Powell durante la conferenza stampa.

Maggio atto finale dei tassi di interesse
A giugno in pochi si aspettano ulteriori rialzi
  • Siamo ancora lontani dal traguardo

Il traguardo è quello dell’inflazione al 2%. Le proiezioni di Federal Reserve indicano per fine anno il raggiungimento del 3%, ancora troppo alto per la Banca Centrale degli Stati Uniti. Quando parlano uomini sì potenti, è bene guardare nei dettagli e mettere insieme i pezzi che ci consegnano tra le diverse risposte.

Il fattore più importante emerso ieri – e che non deve essere piaciuto granché ai mercati – è che Federal Reserve non si accontenterà di un 3% aspettando poi che il mercato faccia il suo gioco. Non vi è intenzione alcuna, almeno per ora, di allentare la presa fino a quando non si sarà raggiunto l’obiettivo del 2%.

A contribuire alla lotta non ci saranno solo le scelte di FED in termini di tassi. Ci sarà anche una situazione creditizia ormai compromessa e che potrebbe agire per conto di Powell, qualcosa che il presidente di Fed stesso ha ammesso di attendersi.

  • Qualcuno inizia a parlare di allentamento della politica monetaria

Jerome Powell, pur rimandando ai dettagli del meeting del FOMC che saranno pubblicati più avanti, ha ammesso che qualcuno dei partecipanti alla riunione ha iniziato a parlare di possibilità di evitare ulteriori rialzi, proiettato però verso il prossimo incontro di giugno.

Un miglioramento rispetto a quanto ci si aspettava a inizio anno, che non sembra però essere dettato dalla situazione finanziaria e economica negli Stati Uniti. L’inflazione è ancora alta e probabilmente in un universo parallelo senza problemi per le piccole e medie banche, si sarebbero prese decisioni diverse.

  • Esiste uno scenario in cui la recessione può essere evitata

Questo almeno nelle parole di Jerome Powell, alle quali però credono sempre meno investitori. Tutte le proiezioni delle diverse divisioni di Federal Reserve parlano di mild recession, ovvero di recessione leggera. Per Jerome Powell però, pur essendocene i segnali, questa volta potrebbe essere diverso. Nonostante le politiche monetarie restrittive, il mercato del lavoro è ancora molto forte, segno che non siamo davanti a una fase economica da manuale.

Cosa cambia per Bitcoin e per il mondo delle criptovalute

Bitcoin e criptovalute sono stati ambivalenti nel corso delle ultime settimane. Da un lato c’è il comportamento classico come asset di rischio, che risponde dunque positivamente a politiche monetarie più lassiste (no rialzi se non addirittura taglio dei tassi). Dall’altro Bitcoin sembra avere buon gioco a capitalizzare le difficoltà delle banche, regionali o nazionali che siano.

  • Siamo alla fine del percorso

Altro dettaglio comunicato da Jerome Powell che meriterebbe attenzione. Powell ha affermato che la sensazione è di trovarsi più vicini alla fine che all’inizio del percorso di lotta all’inflazione. Questo vuol dire che a meno di dati molto alti per l’inflazione, potremo aspettarci questo come il livello massimo di tassi di interesse per questo ciclo.

  • Le banche stanno bene

Lo ha detto Jerome Powell, segnando con la crisi di First Republic la fine di una fase. In molti però devono aver frainteso quanto detto da Powell: il capo di Federal Reserve ritiene che gli strumenti creati per la tutela dei depositi siano più che sufficienti a evitare disastri, ma non che questi siano sufficienti per evitare nuovi bank run.

La situazione è molto complessa per i piccoli istituti che non possono permettersi di trattenere clienti a fronte di money market funds che offrono rendimenti molto elevati proprio a causa dell’innalzamento dei tassi così repentino.

Cosa aspettarsi da Bitcoin e criptovalute ora?

Ci saranno due appuntamenti importanti con i dati macro:

  • venerdì 5 maggio: 14:30

Ci saranno i dati che riguardano l’occupazione, le buste paga e altri indicatori utili per valutare il mercato del lavoro. Un mercato del lavoro indebolito sarebbe una buona notizia, se l’obiettivo è quello di scongiurare la possibilità di ulteriori rialzi dei tassi

  • mercoledì 10 maggio: 14:30

Ci saranno i dati sull’inflazione USA. Ci si aspetta un’altra moderata discesa rispetto ai dati dello scorso mese, quando era al 5%.

A Bitcoin per il momento interessa altro

Per il momento a Bitcoin interessa altro, in una fase di mercato complicata e dove mancano i volumi e anche l’open interest, ormai in discesa da parecchio tempo.

Gli americani ripetevano un tempo di never short a dull market, ovvero di non andare mai short in un mercato noioso. Staremo a vedere se sarà anche questa volta il caso.

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