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SAYLOR LIGHTNING REWARDS

Bitcoin per TUTTI | MicroStrategy lancia RIVOLUZIONE

MicroStrategy lancia il suo programma Rewards. Tutte le aziende potranno integrarlo per clienti e dipendenti.

MicroStrategy ha appena presentato il suo Lightning Rewards, programma che permette di integrare ricompense direttamente su Lightning Network e dunque in Bitcoin per i propri dipendenti e i propri clienti. Una sorta di programma di fidelizzazione che al tempo stesso proverà ad aumentare l’adozione di Bitcoin anche in contesto aziendale e che punta all’integrazione con diversi servizi.

Non si sa ancora molto del servizio, se non quanto è stato riportato da Dante Cook di Swan su Twitter, che ha anche condiviso alcuni screenshot del software in funzionamento.

L’idea di fondo è quella di ricompensare certi comportamenti, che si tratti di comportamenti di clienti o intra-aziendali offrendo qualcosa di non tangibile ma di valore come Bitcoin, in un ulteriore processo che dovrebbe aumentarne – per quanto possibile – l’adozione su scala globale. Questo a patto che l’idea di Michael Saylor venga accolta positivamente da altre aziende.

Michael Saylor presenta la sua creatura

Finalmente ci siamo. Sapevamo già che MicroStrategy di Michael Saylor era a lavoro per una soluzione di tipo aziendale che avrebbe compreso Bitcoin e Lightning Network ma non avremmo potuto immaginarla in queste fattezze.

Secondo quanto è stato riportato su Twitter da Dante Cook di Swan il software prevede già diverse funzionalità come la gestione delle ricompense e la possibilità di integrarle con diversi servizi.

Dagli screenshot è inoltre possibile vedere come con la piattaforma sia integrato un wallet lightning che viene poi associato a ciascun dipendente (nel caso mostrato) e tramite il quale appunto si potranno ricevere delle ricompense.

Ricompense satoshi
Ricompense in Satoshi – l’idea di MicroStrategy

I casi mostrati riguardano ad esempio l’aver risposto sui forum aziendali, oppure aver seguito un certo corso di formazione, oppure ancora essersi presentati in un meeting Zoom.

C’è anche la possibilità poi di integrare queste funzionalità con i clienti, andando così a sostituire i programmi a punti che molte aziende, dai supermercati alle compagnie aeree, con la possibilità di integrare in aggiunta programmi di riciclo, registrazione di prodotti e tante altre funzionalità oggi offerte a altri sistemi.

Per tutti i dispositivi

Ancora più interessante il fatto che la soluzione è già integrabile con tutti i dispositivi: dagli smartphone ai PC, passando anche per l’integrazione via browser.

Una sorta di pacchetto completo che sarebbe già pronto per essere implementato da qualunque azienda abbia interesse a cercare il salto già fatto da MicroStrategy nel mondo di Bitcoin.

Chi è MicroStrategy?

MicroStrategy è l’azienda su scala mondiale che detiene il più grande numero di Bitcoin in portafoglio, sebbene non sia una società nata a questo scopo. Produce software B2B e ha già collaborato anche con diversi enti governativi americani.

Michael Saylor – in virtù dei corposi acquisti di Bitcoin (ne ha 140.000 in cassa) – è un personaggio molto noto tra i bitcoiner e tra gli appassionati di questo comparto.

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Lord Eth
Lord Eth
1 anno fa

Bell’idea. Prossima tappa: ti daremo 2 satoshi se vai in bagno meno di 3 volte al giorno. Poi: 5 satoshi se lasci la ciambella pulita. 3 satoshi se fai lo spione sul tuo collega che lascia i mozziconi di sigaretta nel parcheggio e 77 satoshi se fai un pom****… ehm, ci siamo capiti.
Grazie Michele Marinaio, il mondo aziendale aveva proprio bisogno di questo, dare ricompense in bitcoin ai dipendenti quando tengono comportamenti virtuosi*

*il significato del termine virtuoso è ad innegabile scelta del datore di lavoro

Ci ricorda una puntata di Black Mirror (oh Sommo, abbiamo citato indirettamente Taleb!!! aiutoooooooooooooooo)
Avesse fatto un sistema per pagare GLI STIPENDI dei dipendenti in BTC, tanto di cappello. Questo è un sistema per dare LE MANCETTE ai dipendenti, nonchè condizionarli in maniera nemmeno troppo velata, e da liberi professionisti quali siamo ci fa altamente ribrezzo.
Ma contenti voi, contenti tutti

Lunga vita al Sommo Vitalik e al Protocollo. Ogni resistenza è futile. Sarete tutti un nostro layer2.

Lord Eth
Lord Eth
1 anno fa

Sì ma che esempi sono stati fatti (premetto che ho letto solo questo articolo, non quello ufficiale)? “Partecipare a una riunione su teams, rispondere a un forum, fare un corso di formazione”?!? Non sappiamo come funzioni in America, ma se è questa la piega che stanno prendendo siamo veramente schifati. Un corso di formazione lo fai punto e stop se serve, non lo fai se non serve; a una riunione su teams partecipi se serve la tua partecipazione, non partecipi se non servi. Possiamo capire i bonus se si raggiungono certi obiettivi di produzione/vendite, ma l’istituzione di queste mancette personalmente ci fa solo tristezza. Anche perchè il passo verso il tenere un solo dipendente e pagare 100 lavoratori a cottimo con le mancette in BTC se fanno l’articolo/vendono 3 aspirapolveri/ottengono 3 contratti è dietro l’angolo.
Per noi la blockchain serve ad altro che non diciamo legalizzare ma comunque spingere sulla precarietà del lavoro – e noi precari lo siamo da quando siamo nati, e ci sguazziamo pure a dirla tutta, ma attorno a noi non facciamo altro che vedere umani che senza il posto fisso si fanno fuori dopo 4 mesi oppure pur di lavorare accettano ricatti veramente al limite della schiavitù.
Probabilmente siamo andati oltre, certo il sistema può anche essere usato in maniera virtuosa, ma consocendo il genere umano…
Non è che tutto quello che potrebbe portare la mass adoption della blockchain va bene a prescindere, noi cerchiamo di rimanere lucidi.

Lunga vita al Sommo Vitalik e al Protocollo. Ogni resistenza è futile. Sarete tutti un nostro layer2.

Klaus Marvin
Klaus Marvin
1 anno fa

Non commento la scelta di Saylor ma sono d’accordissimo sul tema sollevato da Lord Eth sul precariato e sui contratti lavorativi che sono a livello di schiavitù e ti bastano solo per pagare l’affitto di casa se ti va bene. Anzichè progredire stiamo tornando indietro, la parola d’ordine è solo sfruttamento. Anni indietro ci dicevano che il posto fisso non esisterà più e questo non è vero, la verità è che a queste condizioni non conviene più lavorare. La prima cosa da fare perchè si cominci a cambiare è diminuire la pressione fiscale alle aziende di almeno un 30% ma come già riportato in un precedente commento questo non lo decidono i nostri politici ma le banche perchè comandano le banche e l’Italia è una repubblica fondata sul sistema bancario.