Possiamo aggiungere un’altra puntata alla serie TV più assurda che ci sia. Se non fosse che non si tratta di una serie TV, ma delle reazioni dei mercati – compresi quelli di Bitcoin e delle crypto – ai dati macro. Alle 14:30 sono arrivati dati sul mondo del lavoro USA che sono il contrario di quanto i mercati avrebbero dovuto ritenere come positivi – e dopo un breve calo di poco meno del 2%, Bitcoin ha riconquistato rapidamente il livello di prezzo precedente.
Lo stesso si può dire del grosso dei mercati tradizionali, segno del fatto che qualcosa di più importante sta covando sotto le ceneri di un’economia per molti già allo sbando. Senza voler cavalcare necessariamente sensazionalismi dell’ultima ora, riteniamo necessario fare il punto della situazione.
Tutto questo mentre per l’appuntamento di giugno del FOMC che tutti credono lascerà i tassi invariati. Cosa sta succedendo davvero? E come muoversi in questo mercato davvero mai visto prima?.
Cronaca di un pomeriggio di ordinaria follia: cos’è successo a Bitcoin (e al resto)
Alle 14:30 del 5 maggio sono stati diffusi gli attesi dati sul mercato del lavoro USA. Dopo la lunga spiegazione di Powell 48 ore fa, tutti avevano capito come leggere tali dati. Fed avrebbe preferito un mercato del lavoro più fiacco, così da avere qualche segnale di raffreddamento dell’economia, che poi si sarebbe tramutato anche in raffreddamento dell’inflazione.
Arrivano i dati, e sono migliori, e cioè peggiori di quanto ci si aspettasse:
Disoccupazione ancora in discesa, Nonfarming Payrolls in salita. Mercato del lavoro caldissimo, e cioè quello che Powell temeva. Bitcoin perde in un minuto quasi il 2%, salvo poi recuperare senza troppa fatica e riportarsi sopra i 29.000$. E no, non è stato un caso isolato di Bitcoin, anche il resto dei mercati ha seguito questa strana traiettoria.
La spiegazione più semplice
La spiegazione più semplice è che la seguente: i mercati pensano che ormai si sia rotto qualcosa e che Fed, a prescindere dai dati che arriveranno, sarà costretta a interrompere i rialzi dei tassi, pur magari continuando con il QT.
Cosa si è rotto? Su tutto le banche: se altre tre sono a rischio, vuol dire che tutte le altre di pari o minori dimensioni non se la stanno passando affatto bene. E questa dovrebbe essere la prima linea rossa per Fed.
La seconda è che con ogni probabilità ci sarà recessione – e non ha senso esacerbarla con ulteriori tagli che andranno a impattare ulteriormente in negativo.
La terza è che, come ha detto Jerome Powell, la restrizione nell’accesso al credito potrebbe fare parte del lavoro del rialzo dei tassi, rendendoli meno necessari.
Certo è che nessuno si aspettava dati così caldi dal mercato del lavoro.
Bitcoin: una mano che non può perdere?
Per quanto si stiano riaffacciando i profeti di sventura che parlano addirittura di nuovi minimi – probabilmente senza cognizione di causa – Bitcoin sembra galleggiare bene su un mare che si preannuncia in burrasca.
Il rimbalzo di oggi dopo notizie macro davvero pessime è forse l’ennesima riprova del buono stato di forma per $BTC, nonostante di liquidità sui mercati ce ne sia davvero poca – e basti un nonnulla per muovere il prezzo in modo considerevole.
Ora testa alla prossima settimana: il 10 ne sapremo di più sul fattore X per Federal Reserve, e cioè l’inflazione. Che ci siano sorprese negative anche da quelle parti? Chissà.