Arrivano le nuove attestazioni di Tether e ci sono diverse buone notizie per il principale stablecoin utilizzato sui mercati crypto. Il gruppo riporta profitti netti per 1,5 miliardi di dollari. I dati sono accompagnati da un report completo firmato ancora da BDO Italia – cosa che avviene ormai da qualche mese – e contribuisce a fare chiarezza sull’effettivo stato economico di uno stablecoin che continua ad allargare il gap che lo separa dal resto del mercato.
Un trimestre con profitti netti decisamente superiori a quelli del trimestre precedente e anche rispetto alle aspettative (che erano di 700 milioni di dollari). Ai profitti si accompagna inoltre una crescita sostanziale in termini di capitalizzazione di mercato, che per gli stablecoin si traduce poi in riserve di cui possono disporre – e che possono anche utilizzare per generare ulteriori profitti.
Il primo trimestre del 2023 si è chiuso, secondo i dati diffusi da Tether stessa, con 81,8 miliardi di asset in gestione, la cui maggioranza sono investiti in titoli di stato USA a breve scadenza, titoli che però – date le attuali circostanze economiche globali, hanno dei rendimenti di molto superiori rispetto alle precedenti tornate.
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Tether piglia tutto: non solo capitalizzazione di mercato, ma anche profitti
Un trimestre da ricordare per Tether. Il gruppo incassa circa 1,48 miliardi di dollari dalla gestione dell’enorme liquidità raccolta in cambio dell’emissione di token e stacca in modo netto i concorrenti diretti. Qualche dato che risale alla fine del primo trimestre, e quindi al 31 marzo.
- Asset posseduti: almeno 81.833.149.345$
- Liabilities totali: 79.390.359.036$
Per un eccesso di asset rispetto a quanto dovuto ai possessori di token $USDT di oltre 2,4 miliardi di dollari.
Siamo entusiasti di questo grande successo, con il nostro surplus di riserve che raggiunge un massimo storico di 2,44 miliardi. I nostri profitti netti per questo trimestre sono stati di 1,48 miliardi, segno della forza e della stabilità della nostra piattaforma. […] Per quanto riguarda il secondo trimestre, abbiamo un outlook estremamente positivo e rimaniamo impegnati nella trasparenza, che è il motivo per il quale abbiamo introdotto nuove categorie nell’analisi delle nostre riserve all’interno dei report trimestrali.
Qualche dato sulle riserve
Come è noto le riserve di Tether non sono tutte detenute in cash. Secondo l’ultimo report abbiamo l’85% circa di riserve in cash, equivalenti cash o depositi di breve periodo. C’è stata una riduzione del 25% (dall’8,7% al 6,5%) in prestiti garantiti. Per quanto riguarda gli altri asset abbiamo un 4% in oro e un 2% in Bitcoin, con la voce crypto e altri asset che viene finalmente (e crediamo per la prima volta) esplicitata.
Il territorio stablecoin sarà battaglia tra exchange e gruppi del mondo crypto
Il territorio stablecoin – al quale abbiamo dedicato un lungo approfondimento sul nostro Magazine – rimarrà uno dei più interessanti da seguire per capire anche come si evolverà il mondo delle criptovalute e degli exchange ai quali questi specifici prodotti sono legati.
Tether ha raddoppiato i profitti netti rispetto alle previsioni e si presenta ai prossimi appuntamenti con una forza che il rivale di sempre, USDC, non sembrerebbe essere più in grado di esercitare. Cosa che è stata ribadita anche da altre trimestrali, quelle di Coinbase, che prevedono ritorni inferiori dalle operazioni con USDC proprio in virtù del calo, anche in termini di marketcap, di quest’ultimo. Per ora dalla guerra degli stablecoin Tether sembra uscire come vincitore indiscusso.