Rivoluzione da Tether, con il gruppo che gestisce lo stablecoin più importante per capitalizzazione di mercato e per volumi che ha annunciato che investirà il 15% dei suoi profitti futuri in Bitcoin. La notizia è stata già confermata dal CTO Paolo Ardoino e farebbe parte di un più ampio programma di allontanamento delle casse societarie dal debito USA, che oggi compone la quasi totalità non solo delle riserve, ma anche di quanto è presente in eccesso alla copertura di USDT.
La notizia arriva dopo che il gruppo aveva confermato di detenere circa l’1,5% delle proprie riserve in Bitcoin nella diffusione degli ultimi dati trimestrali, che avevano tra le altre cose indicato profitti netti per oltre 1,48 miliardi di dollari.
Un gruppo dunque in salute e che, essendo quintessenziale al mondo di Bitcoin ha deciso di investire quantità di denaro importanti, a patto che siano confermati i profitti conseguiti nell’ultimo trimestre.
Gli stablecoin sono la questione centrale per il mercato Bitcoin di oggi e di domani. Abbiamo dedicato al comparto un numero speciale del nostro magazine.
La dichiarazione di Paolo Ardoino
The Block ha anche raccolto una dichiarazione di Paolo Ardoino, il CTO del gruppo:
La decisione di investire in Bitcoin, la prima e più importante criptovaluta, è basata sulla sua forza e sul suo potenziale come asset di investimento. Bitcoin ha costantemente provato la sua resilienza, emergendo come riserva di valore con un potenziale di crescita sostanziale. La sua offerta limitata, la sua natura decentralizzata e l’adozione diffusa hanno posizionato Bitcoin come scelta preferita tra investitori istituzionali e retail.
E ha poi aggiunto:
Il nostro investimento in Bitcoin non è soltanto un modo di migliorare la performance del nostro portafoglio, ma anche un modo per allinearci a una tecnologia che ha il potenziale di trasformare il modo in cui facciamo affari e conduciamo le nostre vite.
Di quanto denaro si tratterebbe?
Con i dati che Tether pubblica periodicamente è facile fare il conto. Se dovessero essere confermate le stesse performance dei primi 3 mesi del 2023, si parlerebbe di acquisti del 15% di 500 milioni su base mensile. E quindi di circa 75 milioni di dollari di acquisti di Bitcoin ogni 30 giorni.
Su base annua, sempre confermando un trimestre che è stato il migliore di sempre per Tether – cosa che non è chiaramente scontata – si tratterebbe di acquisti vicini ai 900 milioni di dollari in controvalore. Una somma importante, che però richiederebbe un percorso – fermi restando gli altri fattori – di circa 3 anni per eguagliare la quantità di $BTC detenuta da MicroStrategy, ammesso che l’azienda di Saylor non continui a effettuare acquisti.
Ci sono rischi per la sicurezza?
No, non ci sono rischi per la sicurezza di Tether e delle sue riserve. Gli acquisti verranno effettuati soltanto con denaro che è in netto eccesso rispetto alle riserve a copertura degli stablecoin emessi.
La questione è stata ampiamente spiegata da Paolo Ardoino con un lungo post su Twitter.