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Fed è la più grande pubblicità per Bitcoin | Tre motivi per cambiare

I membri di Federal Reserve parlano i TV più dei calciatori. Aumenta l'incertezza anche per siparietti giornalistici che si potrebbero evitare. Bitcoin, di contro...

Una Federal Reserve logorroica, che fa dichiarazioni a mercati aperti ogni giorno e spesso più volte al giorno è la più grande pubblicità possibile per Bitcoin, a patto che ci si prenda la briga di spiegare anche a chi non si interessa di queste cose come funziona l’attuale sistema monetario e perché sarebbe il caso di provare a cambiarlo, soprattutto a favore dei più deboli.

Nelle ultime settimane abbiamo avuto dichiarazioni di membri di Federal Reserve, che poi sono gli stessi che votano rialzi, ribassi dei tassi e qualunque altra questione relativa alla politica monetaria – spesso contraddicendosi l’un l’altro. L’obiettivo sarebbe quello di mostrare al pubblico una Federal Reserve indipendente dal potere politico. Ma il prezzo che si paga per queste dichiarazioni è troppo alto.

Cercheremo di spiegare perché – in tre punti che ci ricordano la superiorità del sistema Bitcoin anche in termini di politica monetaria.

Un bel tacer non fu mai scritto

Nel mezzo di una delle più grandi crisi che l’uomo ricordi, dove tutti gli indicatori vanno un po’ per fatti loro e dove i mercati (che poi sono i risparmi anche dell’idraulico, della maestra e del barista) sono alla disperata ricerca di certezze, il massimo che Federal Reserve può fare per voi è riempirvi la giornata di dichiarazioni.


Sul nostro Magazine ci occupiamo di Bitcoin in tutti i suoi aspetti. Qui il nostro ultimo speciale – dedicato a quanto di non monetario sta cercando di fare capolino nel mondo di BTC.


Tutti hanno diritto di parola, per carità. E tutti hanno la piena libertà di fare, dire e comparire dove meglio credono. Tuttavia stiamo parlando della più importante banca centrale del mondo, quella che dovrebbe essere l’approdo sicuro che Bitcoin, data la sua natura anarchica, non dovrebbe poter offrire. E invece ancora una volta ai terrestri viene ricordato che le regole sono più importanti dei regolatori. E che quando le regole sono a piacimento del regolatore, è esattamente come non averle.

  • Una politica monetaria prevedibile

Oggi potete già sapere quanti Bitcoin ci saranno in circolazione tra 1 settimana, tra 1 mese, tra 1 anno e anche tra 100 anni. La politica monetaria di Bitcoin e più nello specifico l’espansione della sua base monetaria, è impressa nel codice e nessuno, anche con milioni di follower, può modificarla o spingere per modifiche future.

Ogni blocco 6,25 Bitcoin di nuovo conio, che poi diventeranno 3,125, che poi diventeranno la metà, e poi di nuovo la metà. È l’halving di cui avrete certamente sentito parlare. Ed è importante non solo perché limiterà la base monetaria massima di Bitcoin, ma anche perché sapremo con quali tempistiche lo farà.

Da Fed invece le cose vanno al contrario. Un manipolo di uomini si riunisce ogni circa 6 settimane e decide di aprire o chiudere i rubinetti del dollaro, di giocare all’allegro chirurgo con i denari che avete in tasca (sì, anche i vostri dipendono in larga parte del dollaro). Sì, si basano su dati. Ammettono però che tali dati non sono scolpiti nella pietra e che il rischio di fare disastri c’è.

  • Nessuno può agitare i mercati con dichiarazioni improvvide

Quando in Italia era il primo pomeriggio abbiamo avuto Bullard di Fed annunciare la sua preferenza per altri due rialzi da 25 punti base per il 2023. Poi sono intervenuti altri a dire di valutare se ci sia lag nei rialzi già effettuati e di cercare di non esagerare. Venerdì Powell aveva detto lo stesso, e la volta prima pure. Quando i galli sono troppi non si fa mai giorno, diceva un vecchio proverbio italiano.

Bitcoin non ha galli. Nessuno può venire fuori e dire che da domani si cambierà politica monetaria – e l’opinione anche dei più influenti nella community difficilmente possono imprimere cambiamenti al mercato. E i Bitcoin che avete in tasca saranno sempre una frazione di un tutto che nessuno può modificare.

  • Niente elastici

Vi basterà guardare al grafico che alleghiamo, che riporta l’andamento della base monetaria USA, per rendervi conto di come siano andate avanti le cose dal 2000 in poi. Aumenti, poi riduzioni comunque ridotte rispetto ai precedenti aumenti, poi i boom per mantenere in piedi un sistema che pare non possa andare avanti senza tassi quasi a zero e senza che arrivi copiosa l’onda di dollari freschi di stampa.

La quantità di dollari in circolazione

Per quanto in molti continuino a nutrire fiducia sulla bontà di questo modo di procedere, ci sono altri che guardano alla massa monetaria di Bitcoin e alla sua crescita facendosi più di qualche domanda.

Una banca centrale deve essere prevedibile e affidabile

Gli interventi imprevedibili delle banche centrali erano un tempo relegati ai momenti di crisi acuta. Ora sono diventati ordinaria amministrazione – con la narrativa principale che è diventata la seguente: senza interventi costanti tutto andrebbe a rotoli.

Qualcuno però – e Bitcoin ha contribuito anche a questo nuovo atteggiamento – comincia a chiedersi perché non dovremmo forse ripensare un sistema che decidono in 12 e che non sembra aver aiutato a evitare crisi. Anzi, con ogni probabilità ne ha aumentato frequenza e incisività. Chiamando ogni volta a nuovi interventi, maggiori dei precedenti.

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